Blog, Cultura
Il saggio
Una vicenda delittuosa che risale a un secolo fa e che non molti conoscono
16 Giugno 2024
ore
08:36
VALENZA - Nel cimitero di Frugarolo, c’è una tomba poco nota, legata a una vicenda delittuosa valenzana di un secolo fa, cancellata dalla memoria collettiva: è il sepolcro di Vincenzo Alferano. Ma andiamo a quel tempo e alla cronaca di quello che è accaduto, divenuta molto lontana e priva di quella sua carica emotiva, benefica o malefica che sia. Dopo l'ecatombe della prima guerra mondiale, il Biennio Rosso (1919-1920) e la nascita del Partito Comunista d’Italia nel gennaio del 1921, si scatena la reazione schizofrenica dello squadrismo fascista. L’aria è avvelenata ovunque e anche la politica locale è ormai arroventata e pervasa da posizioni squilibrate, con la brutta voglia di alzare le mani. La popolazione valenzana agogna al socialcomunismo, ma non pochi preferiscono il fascismo, vivendo di speranza e illusione e, spesso, disgustandosi per finta. Per cattolici, socialisti e comunisti è impossibile darsi la mano e, dietro gli schiaffi e i colpi bassi, si avvertono un’ottusità ideologica e un terribile vuoto che, ben presto, verrà riempito da altri con plateali dimostrazioni di intolleranza ed effetti collaterali. In occasione dello sciopero generale del 20 marzo 1921, per dare una ripassatina ai lavoratori agricoli lomellini turbolenti, viene attuata una scorreria antisciopero a Sartirana, da facinorose squadre d’azione del casalese – Casale è forse la città più fascista di tutta la provincia – unitamente ad alcuni valenzani, che scatenano violenti scontri, vero obiettivo di chi ha guidato e fomentato il combattimento. Tra i diversi contusi, è gravemente ferito lo squadrista Carletto Spagna, che, ben presto, viene condotto con un autocarro all’ospedale di Valenza, dove muore dopo due giorni, si dice dissanguato, e a quel punto nulla lascia presagire alcunché di buono. Mentre il dolore e la rabbia si diffondono tra gli squadristi locali, nel locale attiguo all’ospedale valenzano, situato in via Pellizzari, i compagni socialcomunisti organizzano una veglia danzante quasi per festeggiare la morte del fascista, atto che fa ribollire ancor più il calderone della collera. Se la festa voleva essere una provocazione, essa consegue lo scopo in pieno, ma la reazione è di gran lunga maggiore delle aspettative di chi l’ha lanciata. Gli esaltati squadristi si precipitano nel locale, sfasciano tutto e malmenano i presenti, facendo crescere ancora di più la tensione a Valenza. Tra i gruppi partecipanti all’assalto, ci sono pure esponenti fascisti di Boscomarengo, tra cui Vincenzo Alferano; questo fatto costituirà un grave precedente, facendo crescere l’odio nei confronti dello squadrista di Frugarolo quando egli sarà fatto venire in città per collaborare alla creazione del locale fascio di combattimento, che sarà inaugurato il 24 luglio 1921 con diverse centinaia di presenti all’adunata e intitolato a lui ormai scomparso. Vincenzo detto “Cenzo”, nasce a Frugarolo il 16 aprile 1899. A soli diciassette anni, si arruola volontario e parte per il fronte. Durant...