Valenza, al Borsellino musica per la pace
Le note come veicolo di riflessione. L'esibizione di Onofrio Manghisi e Maurizio Primo Carandini
VALENZA – Si è tenuto ieri, venerdì 19 settembre 2025 alle 10, un momento di riflessione intitolato “Musica per la pace”, organizzato sotto la lapide che ricorda la liberazione di Valenza, accanto alle Pietre della Memoria, davanti alla sede principale del comprensivo Paolo e Rita Borsellino, in viale Oliva. L’iniziativa ha visto la partecipazione di Onofrio Manghisi e del Dirigente scolastico Maurizio Primo Carandini che nel periodo estivo aveva dedicato, proprio in quello spazio, un momento di riflessione giornaliero dedicato alla tragedia di Gaza.
Nel corso dell’intervento, le note hanno ribadito il valore della musica come strumento di consolazione e coesione, soprattutto nei momenti in cui la realtà appare difficile da comprendere, come nel caso della guerra. «La musica è capace di offrire sollievo quando a quello che ci circonda non siamo più capaci di trovare una spiegazione logica, come nel caso della guerra» dice Carandini.
Quella scena di Don Camillo
Il Dirigente scolastico Maurizio Primo Carandini cita le parole pronunciate da Don Camillo durante una celebre scena ambientata in Chiesa durante l’alluvione del Po. «Fratelli, sono addolorato di non poter celebrare l’ufficio divino con voi, ma sono vicino a voi per elevare una preghiera verso l’alto dei cieli. Non è la prima volta che il Fiume invade le nostre case. Un giorno però le acque si ritireranno ed il sole tornerà a splendere, e allora ci ricorderemo della fratellanza che ci ha unito in queste ore terribili e con la tenacia che Dio ci ha dato ricominceremo a lottare perché il sole sia più splendente, i fiori più belli e la miseria sparisca dalle nostre città e dai nostri villaggi. Dimenticheremo le discordie e quando avremo voglia di morte cercheremo di sorridere, così tutto sarà più facile ed il nostro Paese diverrà un piccolo paradiso in Terra. Andate, io resto qui per salutare il primo sole e portare a voi, lontano, con la voce delle campane, il lieto annuncio del risveglio. Che Iddio vi accompagni. E così sia».