Valenza, Patrucco rompe il silenzio: «Io, revocato per motivi politici»
L’ex assessore spiega i motivi delle sue dimissioni e punta il dito contro il sindaco
VALENZA – A distanza di tre mesi dai fatti, l’ex assessore valenzano Paolo Patrucco ha scelto di rendere pubblica la propria versione sull’episodio legato alla morte di alcuni cani, avvenuta in concomitanza con interventi di diserbo sul territorio comunale. Una vicenda che aveva scatenato forti polemiche e che, come noto, si era conclusa con la revoca delle deleghe da parte del sindaco di Valenza Maurizio Oddone, quindi alla dimissioni di Patrucco e alla frattura che aveva portato al commisariamento della sezione cittadina della Lega e alla scissione del gruppo consiliare del Carroccio.
Una tragedia, quella della morte dei due animali, che però, lo si è scoperto pochi giorni fa, non ha avuto alcuna responsabilità da parte del Comune.
Il confronto con il sindaco e la relazione tecnica
Patrucco ricostruisce l’accaduto risalente a venerdì 21 marzo 2025: «Alle ore 13.30 fui contattato dal Sindaco per riferire sulla questione. Mi confrontai con l’allora segretario (cittadino della Lega) Ravizzola, con il quale si convenne su un epilogo che prese forma nel pomeriggio». Alle ore 17.30 l’assessore si recò dal primo cittadino con una relazione scritta: «Specificai che i prodotti utilizzati per il diserbo erano a norma e approvati dalle autorità competenti. Inoltre, evidenziai che l’assenza di cartelli segnaletici era da imputare all’ufficio tecnico e allo stesso Sindaco».
“Revoca immediata e immotivata”
Nonostante la relazione le deleghe all’ambiente vennero revocate seduta stante, come venne pubblicamente comunicato da Oddone. Patrucco afferma con fermezza: «I risultati delle autopsie hanno confermato la correttezza del mio operato. Non solo ero estraneo ai fatti, ma nemmeno sussistevano responsabilità oggettive».
L’ex assessore attribuisce la revoca a motivazioni esclusivamente politiche: «L’azione del sindaco è riconducibile alla volontà di danneggiarmi politicamente per il mio ruolo all’interno di un direttivo di partito critico verso la sua amministrazione». Un direttivo che, così si vocifera, aveva manifestato al sindaco (dello stesso partito) la non volontà di sostenerlo nelle elezioni in programma l’anno prossimo.
Le dimissioni: “Non percepisco compensi senza poter agire”
Patrucco aveva poi rassegnato spontaneamente le dimissioni dalle residue deleghe nei giorni successivi: «Per rispetto verso la città e i cittadini, non ho ritenuto corretto continuare a percepire uno stipendio senza poter lavorare concretamente. In 40 anni di servizio, come uomo delle istituzioni e professionista, ho sempre messo al primo posto l’interesse collettivo».