Pocket call
Le chiamate avviate per errore costituiscono l'ennesima incertezza nella netiquette che regola le telefonate al tempo degli smartphone
In un Paese così ricco di leggi e regolamenti come il Nostro e in un’Europa che, secondo alcuni, legifera anche sulle dimensioni dei molluschi coltivati, sarebbe opportuno normare anche la più incerta delle situazioni: chi deve richiamare quando, in una conversazione telefonica, cade la linea?
In effetti, l’esperienza non depone a favore di precedenti iniziative prese dall’alto: nonostante l’esistenza del Registro delle Opposizioni, nove telefonate su dieci che si ricevono oggi da numeri sconosciuti sono di spam ed ormai difficilmente si risponde al cellulare se prima non si sono presi gli opportuni accordi via mail o WhatsApp. Ci si chiede davvero come facevano una volta, in tempi in cui comunicare non era così facile come oggi.
Quale netiquette per le chiamate avviate per errore?
Di fronte a questo scenario, risulta ancor più interessante capire come comportarsi se la decima delle chiamate ricevute, anziché essere di telemarketer e centralini automatici, è quella che gli americani chiamano una “pocket call”, una telefonata partita inavvertitamente per via del cellulare riposto malamente nella tasca della giacca o dei pantaloni.
Per fortuna un giorno arriverà anche in Europa Apple Intelligence, l’assistente di Intelligenza Artificiale degli iPhone che si incaricherà di gestire il controllo vocale della mail, delle app e forse capirà anche, prima di rispondere, se una chiamata è consapevole oppure frutto di un errore. Nel frattempo, è lecito chiedere ai nostri 25 lettori: di fronte ad una pocket call, prendete la circostanza come un segno del destino e ne approfittate per condividere una confidenza oppure, sbrigativamente, abbassate la cornetta?