Cirio: “La priorità? Abbattere le liste d’attesa”
Il presidente della Regione in città per la campagna elettorale di Davide Buzzi Langhi (Fi)
ALESSANDRIA – Il presidente della Regione – e candidato del centrodestra per il bis – Alberto Cirio ad Alessandria, questa sera, per la campagna elettorale di Davide Buzzi Langhi.
Il capogruppo di Fi a Palazzo Rosso è infatti candidato al Consiglio regionale.
Presenti, tra gli altri, Paolo Damilano (candidato alle Europee), Cherima Fteita (candidata alle Europee) e Alessia Zaio (candidata alle Regionali). Oltre al coordinatore provinciale azzurro Ugo Cavallera e a vari esponenti del partito, come Gianluca Colletti, Vincenzo Demarte e Luca Rossi.
Cirio e gli aneddoti su Cavallera
Cirio ha sottolineato ancora una volta la priorità in caso di elezione. “Vogliamo abbattere le liste d’attesa. E nei primi cento giorni dell’eventuale, nuovo Governo del Piemonte lavoreremo per porne le basi”.
Uno sguardo anche all’Alessandrino, che grazie alla logistica – secondo il presidente uscente – “sarà al centro non solo della nostra regione, ma dell’Europa intera. E, a proposito di Sanità, non dimentichiamo il progetto messo in piedi per la realizzazione del nuovo ospedale“.
Un saluto scherzoso, poi, a Ugo Cavallera: “In Giunta, ogni tanto, scovo ancora sue vecchie delibere, rigorosamente scritte a macchina… E quando si alzava per andare in bagno, tutti lo seguivamo. Un segnale? No, però era il momento magari di confrontarsi in vista di qualche discussione importante”.
“Spingere sulla Sanità”
Buzzi Langhi concorda sulle urgenze: “Dobbiamo accelerare sulla Sanità. E, se sarò eletto, mi farò portavoce delle esigenze del nostro territorio. La gente chiede delucidazioni a noi candidati e bisogna efficientare il comparto. Il presidente Cirio ha già fatto un grande lavoro in questi cinque anni. Adesso occorre proseguire”.
Damilano: “Ue, scelte razionali”
Paolo Damilano guarda invece all’Europa: “Girare tra Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta non è semplice. Ma in questi cinque anni si deciderà il futuro stesso dell’Europa. Anche per questo, servono scelte razionali e meno ideologiche. A partire dalla transizione, che non può portare alla perdita di posti di lavoro”.