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    Deposito
    Daniele Pane
    Politica
    Marco Bertoncini  
    13 Marzo 2024
    ore
    10:34 Logo Newsguard
    La svolta

    Deposito Nucleare: Trino ritira la sua autocandidatura

    I primi commenti del sindaco Daniele Pane

    TRINO – Il Comune di Trino ha ritirato la sua autocandidatura ad ospitare, sul proprio territorio, il Deposito Nazionale dei Rifiuti Nucleari.

    La decisione è arrivata nella giunta comunale di ieri sera ma, come ci ha spiegato il sindaco Daniele Pane: «Non avviene in seguito alle contestazioni e alle polemiche di queste settimane, restiamo convinti della nostra decisione» ha spiegato in merito a quanto il consesso trinese decise a inizio 2024.

    I dettagli del ritiro verranno spiegati oggi in una conferenza stampa (ECCO COSA È STATO DETTO), ma il primo cittadino ci ha così anticipato: «La procedura di autocandidatura coinvolge anche enti a noi sovraordinati, che ci hanno chiesto di ritirarla, così abbiamo fatto».

    La soddisfazione del comitato

    Il Comitato TriNo, che proprio questa sera alle 21 all’oratorio salesiano aveva indetto un incontro invitando decine di amministratori del territorio, conferma l’appuntamento e spiega: «Il Comitato prende atto con soddisfazione della Delibera di Giunta n° 35 del 12 marzo 2024, pubblicata sull’Albo Pretorio online del comune di Trino in data 13 marzo, con cui viene ritirata l’autocandidatura ad ospitare il Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi. Attendiamo ora la conferenza stampa congiunta del sindaco Pane e del presidente della Provincia di Vercelli Gilardino, per poter raccogliere ulteriori informazioni. Nel frattempo stiamo esaminando con la dovuta attenzione il contenuto della Delibera».

    Il sollievo del Pd: «Pericolo allontanato»

    «Prendiamo atto con sollievo che la scellerata decisione del sindaco di Trino viene ritirata perchè  la “pervicace” opposizione della società civile lo ha costretto….alla resa – spiega il Pd di Casale in una nota – Prendiamo atto che la “furbata” delle forze politiche del centro destra in Regione Piemonte e – soprattutto – a Roma è fallita…con perdite. Prendiamo atto che la “furbata” del centro destra governativo e Regionale ha fatto perdere i inutilmente mesi e constatiamo con piena soddisfazione che il decreto governativo sulle “autocandidature” – approvato dal Parlamento con il voto del centro destra, compreso quello dei Parlamentari di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia del nostro Territorio – è stato clamorosamente bocciato dalla società  civile e dalle forze di opposizione politiche sul territorio Casalese, Monferrino e Vercellese».

    «La piena soddisfazione del Partito Democratico e degli Amministratori Pd di Casale e del Monferrato è quanto mai piena poichè siamo consapevoli di aver contribuito in modo convinto, forte e determinato al raggiungimento di questo risultato che scongiura una sciagurata autocandidatura possibilità con gravissimi danni per le nostre comunità. Il sindaco di Trino – e chi ai vari livelli ne è stato complice – non hanno capito fino in fondo il terribile vulnus che hanno rischiato di provocare al territorio; solo grazie alla fortissima opposizione dei sindaci, del mondo associativo e produttivo, delle forze politiche di opposizione, della Chiesa e dei numerosissimi cittadini che si sono mobilitati in questi ultimi mesi e settimane, il pericolo è stato allontanato. Ora – restando vigili e fermi sulle nostre posizioni oggi giustamente vincenti – proseguiamo la mobilitazione per evitare che altri luoghi del nostro Piemonte corrano lo stesso rischio».

    Gioanola: «Non resti sul tavolo alcuna ambiguità»

    Luca Gioanola

    «La deliberazione di Giunta del Comune di Trino pubblicata questa mattina apre un nuovo scenario di analisi e di discussione – prosegue dall’area dem il capogruppo casalese Luca Gioanola, fresco di candidatura alle Regionali – Con soddisfazione si può affermare che gli sforzi di questi mesi portati avanti dal Comitato TriNo, da diversi enti e associazioni e che ci ha visto depositare il 16 dicembre in consiglio comunale un Odg , abbiano portato un primo risultato: il sindaco Pane ha ceduto e ha revocato la delibera di autocandidatura. Lo ha fatto con un’altra delibera, nella quale accusa e scarica responsabilità di eventuali ritardi a tutti coloro che si sono opposti a questa scelta irresponsabile (!), una scelta che andava contro tutte le valutazioni scientifiche che avevano decretato Trino come sito non idoneo a ospitare il deposito».

    «A questo punto sarà importante sentire l’intervento congiunto di questo pomeriggio del sindaco e del presidente della Provincia che è auspicabile non si trasformi in una passerella del sindaco di Trino e del presidente della Provincia, che se confermeranno quanto parrebbe essere emerso, metterebbero semplicemente una toppa a un danno causato dal loro partito, dal loro Governo e dalla loro giunta comunale. Con la speranza che non sia solo una pausa di riflessione in vista del voto regionale – prosegue Gioanola – è infatti fondamentale che non resti sul tavolo alcuna ambiguità, come ad esempio potrebbe esserci nel punto due della deliberazione che propone “di trasmettere al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e alla Sogin S.p.A. copia del presente deliberato, ribadendo la ferma volontà del Comune di Trino di perseguire l’obiettivo di realizzare il deposito nel rispetto delle leggi e delle normative vigenti».

    Deambrogio (Prc-Se): «La lotta paga»

    alberto-deambrogio-prc-piemonte

    Alberto Deambrogio

    «La notizia – ha dichiarato il segretario piemontese del PRC-SE Alberto Deambrogio – è una di quelle forse inattese, ma inequivocabile: il comune di Trino ha deciso per la revoca della delibera di autocandidatura a sito del deposito nazionale delle scorie nucleari. Chissà, forse il sindaco Pane ha avuto qualche anticipazione da parte di Sogin rispetto alla perdurante non idoneità del sito di Trino; una cosa ormai ben nota, che si è cercato di stravolgere con una nuova norma pazzesca, in grado di affidare alla sola modifica del progetto tecnico la sicurezza futura dell’impianto».

    «Al netto di queste considerazioni, io credo che in realtà sia stata la lotta intelligente e continua di questi mesi ad aver ottenuto il risultato della revoca della delibera. Una dimostrazione plastica del fatto che una mobilitazione a difesa di ragioni tecnico scientifiche e persino di banale buon senso può vincere. Da questo punto di vista centrale è l’attività del comitato Tri-NO, il vero motore di una rete di relazioni che si è sempre più allargata sino a coinvolgere amministratori, portatori di interesse, oltre naturalmente a tantissime persone comuni».

    «Le parole del sindaco Pane e della sua giunta, ben esplicitate anche nella delibera di revoca, tendono a ribaltare le responsabilità su chi ha condotto la lotta avversa alla loro posizione. Insomma per Pane ora si aprirebbe un periodo di incertezza, in cui non ci sarebbe più soluzione per le scorie, mentre lui l’avrebbe trovata. A Pane diciamo che chi si è opposto alla sua scellerata decisione ha pure sempre detto due cose nette ed inequivocabili: il deposito unico nazionale va fatto e va fatto senza ritardi, seguendo e sorvegliando bene l’iter disegnato dalla CNAPI e dalla CNAI. Respingiamo al mittente dunque l’accusa di irresponsabilità, una caratteristica solo appannaggio del sindaco di Trino».

    «Colgo l’occasione per ribadire – ha concluso Deambrogio – che il rilancio del nucleare, che trova estimatori sia nel centro destra, che nel centro sinistra, non è e non può essere la soluzione per risolvere i problemi energetici e di transizione ecologica. Al di là del fatto che non esiste nucleare sicuro qui ed ora e che quindi il deposito nazionale, ancora da individuare, dovrebbe allargarsi sempre di più per accogliere le scorie del nuovo nucleare, vogliamo ricordare che il cambio di impostazione del modello energetico ha bisogno di soluzioni praticabili nel breve periodo, se si vuole salvare il salvabile dei luoghi dove abitiamo».

    Riboldi: «Pane ha ascoltato il territorio»

    Federico Riboldi

    «Il sindaco di Trino ha saputo ascoltare la voce del territorio – spiega il sindaco di Casale Federico Riboldi – La lotta non finisce qui, no ai siti in tutta la provincia di Alessandria e in tutto il Piemonte e immediata soluzione per il deposito già presente a Trino. L’azione di Pane ha acceso i riflettori sulla presenza attuale in un sito non idoneo delle scorie nucleari a Trino e Saluggia, che vanno rimosse il prima possibile».

    Amich e Riboldi: «I problemi si affrontano collegialmente»

    amich riboldi

    Enzo Amich e Federico Riboldi

    Nel corso della giornata, lo stesso Riboldi, anche segretario provinciale e vicesegretario regionale di Fratelli d’Italia e l’onorevole Enzo Amich, deputato di Fratelli d’Italia per la provincia di Alessandria, hanno rilasciato una nota congiunta: «Soddisfazione per la decisione del sindaco di Trino, Daniele Pane, di rinunciare all’autocandidatura del suo comune a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Con questa decisione, Daniele Pane ha voluto mantenere unito il territorio, pur non rinunciando a richiamare l’attenzione di tutti noi su di un problema – quello della collocazione dei rifiuti radioattivi presenti a Trino e a Saluggia – che va risolto rapidamente, tenendo doverosamente conto delle istanze emerse in queste settimane dalla nostra comunità e rispettando i protocolli di massima sicurezza, in netta controtendenza rispetto a quanto accaduto nell’ultimo decennio. Un deposito di rifiuti radioattivi stoccati, infatti, esiste già a Trino e a Saluggia, un argomento di cui ci si è ricordati solo ora e che merita di essere risolto con urgenza, nell’interesse di tutta la popolazione coinvolta: lo smaltimento di questi rifiuti è istanza inderogabile, esattamente come la messa in sicurezza dei siti adibiti a deposito. Come accaduto in questo caso, i problemi si affrontano collegialmente, attraverso quel virtuoso gioco di squadra tra territorio ed istituzioni centrali, che è la chiave di volta di ogni successo».

    Ravetti: «Il Piemonte non è disponibile»

    Domenico Ravetti

    «La notizia di oggi è che l’Amministrazione comunale di Trino (di centrodestra) ha deciso di revocare la propria disponibilità a ospitare il Deposito Nazionale per i rifiuti radioattivi. Questo significa che non eserciterà l’opzione dell’autocandidatura prevista dal Governo attuale. In attesa di conoscere i dettagli sulle ragioni che hanno spinto il Comune di Trino a prendere questa decisione, anche se è evidente che risiedono nella forte opposizione sociale, istituzionale e politica all’autocandidatura, opposizione che anche noi abbiamo alimentato, posso dire che, adesso, è quanto mai necessario proseguire nel nostro impegno per evitare la realizzazione del deposito nei siti potenzialmente idonei della provincia di Alessandria» dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

    «Siamo tutti convinti – conclude l’esponente dem – della necessità di realizzare in Italia il deposito, ma abbiamo sempre manifestato la nostra contrarietà alle autocandidature e abbiamo ribadito l’indisponibilità a ospitarlo in Piemonte».

    Colletti: «Stupefatti dal cambio di direzione di Trino, continuiamo a mobilitarci»

    Il sindaco di Castelletto Gianluca Colletti

    «Sulla situazione relativa al Deposito Nazionale di Scorie Radioattive la sensazione è che qualcuno stia affrontando la questione con leggerezza – commenta Gianluca Colletti, sindaco del Comune di Castelletto Monferrato – Rimaniamo notevolmente stupefatti dal cambio di direzione da parte del Sindaco di Trino Daniele Pane, il quale da ben tre anni continua impropriamente a strumentalizzare la questione relativa all’installazione del Deposito Nazionale di Scorie Nucleari, mettendo a serio rischio la sicurezza del nostro territorio e dei suoi abitanti. Sin dal primo giorno abbiamo rimarcato la necessità di bonificare le aree ormai compromesse del nostro territorio, vessato da decenni di disastri ambientali di ogni genere e tipo. Di notevole importanza è la bonifica ed il trasferimento delle scorie radioattive dal sito Eurex di Saluggia, dove peraltro a pochi chilometri di distanza insistono i pozzi dell’Acquedotto del Monferrato».

    «Proprio per questo e per non ripetere gli errori ambientali fatti in passato, i Sindaci della provincia di Alessandria, basandosi su studi e dati tecnico-scientifici, hanno sin da subito dimostrato l’inidoneità della provincia di Alessandria ad ospitare il Deposito Nazionale di Scorie Radioattive, ritenendo inoltre che gli stessi territori siano già notevolmente compromessi in termini di pressione ambientale. Pertanto – conclude Colletti – i Comuni, le Associazioni, i Comitati e i diversi portatori di interesse continueranno a mobilitarsi per rimarcare la netta contrarietà ad ospitare il Deposito Nazionale sul nostro territorio per ragioni chiaramente oggettive e non ideologiche».

    Giorgio Rondano: «Si elimini la possibilità di autocandidatura»

    giorgio rondano

    Così il sindaco di Camino Giorgio Rondano: «Assisto con molta soddisfazione alla decisione del sindaco Daniele Pane e della sua giunta di rinunciare all’autocandidatura del comune di Trino a ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, una decisione “spontanea“ dovuta alla massiccia mobilitazione dei comuni territorialmente coinvolti. Una decisione, quella dell’autocandidatura, presa in solitaria senza concordarla preventivamente con alcuno né dei propri cittadini tantomeno con il territorio limitrofo che sarebbe stato forzatamente coinvolto, violando il principio di leale collaborazione sancito dalla Costituzione. Importantissima è stata la assoluta determinazione di circa 90 sindaci dell’area vercellese ed alessandrina di proporre ricorso al tar contro la illegittima delibera del comune di Trino: Decisione che ha preso sostanza dopo aver assistito alla netta presa di posizione contraria delle provincie di Alessandria e Vercelli, la ferma contrarietà del presidente Cirio a qualsiasi deposito di scorie in Piemonte e la comune contrarietà delle più importanti autorità religiose del territorio. Se il problema era attirare l’attenzione sulla attuale situazione dei rifiuti radioattivi depositati a Trino e Saluggia i modi potevano essere ben altri sicuramente meno arroganti e forse più convincenti. Resta comunque un lascito negativo da questa vicenda, quello dell’introduzione normativa della possibilità dell’autocandidatura da parte di un qualsiasi comune che, se pur con un territorio tecnicamente non idoneo, avesse l’ambizione di racimolare contributi senza guardare alla dignità del proprio paese. Per evitare ciò basterebbe che i parlamentari del territorio si facessero portatori della volontà di cancellare a livello normativo nazionale tale possibilità».

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