Terme,
Nella foto, da sinistra, Danilo Rapetti, Vittoria Poggio, Alberto Cirio, Massimo Antonucci e Marco Protopapa
Economia, Politica
Alessandro Francini  
30 Gennaio 2024
ore
15:25 Logo Newsguard
Acqui Terme

Terme, Act Consumatori incontra Cirio: “Regione al nostro fianco”

Antonucci ha chiesto un impegno concreto al Governatore per la tutela del diritto alla salute: «E bisogna fare luce sulla cessione delle quote»

TORINO – Nella mattinata di ieri, lunedì 29, Act Consumatori ha incontrato a Torino al Palazzo della Regione il Governatore  Alberto Cirio per parlare delle Terme di Acqui. Presenti gli Assessori regionali Marco  Protopapa e Vittoria Poggio, nonché il sindaco di Acqui Terme Danilo Rapetti. 

Massimo Antonucci, presidente dell’associazione che tutela i diritti dei consumatori, ha fatto appello al presidente della Regione, «al quale – spiega – come già fatto con il ministro Zangrillo, l’onorevole Molinari e il consigliere Ravetti, abbiamo chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta per fare luce sulle responsabilità personali in merito alla cessione delle quote regionali da parte di FinPiemonte a beneficio di Finsystem Srl, attuale proprietaria del comparto termale. In più, l’acquisizione dello stabilimento Regina, con cui la Regione potrebbe garantire l’accesso alle cure sanitarie ai tanti pazienti che oggi devono rivolgersi altrove».

“Grave danno erariale”

Nelle scorse settimane Antonucci ha incontrato Gianlorenzo Binaghi, amministratore delegato della South Marine Real Estate S.A., nel 2016 società molto vicina all’acquisizione del pacchetto termale acquese. Con l’ausilio dei propri legali i vertici della società svizzera hanno fornito al presidente di Act una corposa documentazione sulla fase di vendita dell’ 81,19% delle quote di FinPiemonte a FinSystem S.r.l. «Come abbiamo spiegato al Presidente – sottolinea Antonucci – i nuovi atti confermano i nostri sospetti: alle responsabilità politiche se ne aggiungono di personali ben più gravi per danno erariale».

La Guardia di Finanza che ha indagato sulla vicenda, infatti, ha rilevato un  danno erariale di quasi 7 milioni di euro per i quali pende, innanzi la Procura della  Repubblica di Torino, un procedimento penale “per Turbata libertà degli incanti e False  comunicazioni sociali”.
«Sulle responsabilità personali – dichiara Antonucci – si esprimerà la Magistratura, per quanto riguarda quelle  politiche posso affermare che è stato miope non considerare strategiche per la Regione Piemonte le Terme di Acqui e folle vendere al privato. Farò di tutto affinché l’acqua termale  torni in mano pubblica e sia restituita ai cittadini».

Cirio: “Agiremo su più fronti”

Il presidente Cirio ha delineato varie possibilità d’intervento: dall’acquisizione delle quote societarie, alla gestione delle concessioni termali in scadenza nel 2025. «Daremo mandato  alla Provincia di Alessandria di approfondire, con uno studio, le altre fonti esistenti oltre a  nuovi modelli gestionali che possano coinvolgere la Regione» ha affermato.

«Il monopolio sulle Terme va rotto – ha aggiunto il sindaco Danilo Rapetti – A tal fine il Comune ha presentato alla Provincia una richiesta per la ricerca e lo studio di nuove fonti  termali e una manifestazione di interesse per la concessione “Città di Acqui Terme” in  scadenza nel 2025. Noi siamo disponibili a coinvolgere anche altri privati».

“Parole chiare e incoraggianti”

Soddisfazione per l’esito dell’incontro da parte del presidente di Act Consumatori: «Dal Governatore parole chiare e incoraggianti. L’attuale situazione di stallo – sottolinea Antonucci – è  deleteria per l’economia della comunità acquese ed è una chiara violazione del Diritto alla  Salute di tanti pazienti, oggi costretti a rivolgersi altrove o a ripiegare su cure farmacologiche. Abbiamo registrato, con piacere, l’esistenza di un piano di valorizzazione  dello stabilimento Regina attualmente in fase di elaborazione per mano dell’Asl. Confidiamo che presto tornino villeggianti in zona Bagni e clienti termali nelle strutture ricettive e negli esercizi acquesi. Vigileremo affinché quanto detto si tramuti in azioni  concrete che possano declinare le potenzialità termali secondo seri piani industriali e  finalmente restituire alla città la dignità perduta a causa dei capricci di un privato».

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