Carlo Greppi al Cellini per il Giorno della Memoria
L'occasione è stata colta per la presentazione del volume Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo, che salvò Primo
VALENZA – Giovedì scorso, in occasione del Giorno della Memoria, l’istituto di istruzione superiore “Benvenuto Cellini” di Valenza ha accolto lo storico Carlo Greppi per la presentazione del suo ultimo libro, “Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo, che salvò Primo”.
L’evento, tenutosi nei locali dell’aula magna, è stato possibile grazie alla collaborazione del Comune di Valenza (presente l’assessore Alessia Zaio) e del Centro Comunale di Cultura (con la direttrice Cristina Zuccaro).
Un uomo di poche parole. Storia di Lorenzo, che salvò Primo
Greppi ha regalato ai ragazzi delle classi quinte una storia avvincente e toccante: quella dell’amicizia improbabile tra Lorenzo Perrone, umile muratore di Fossano, e Primo Levi, noto scrittore e chimico deportato ad Auschwitz a causa delle sue origini ebraiche. Un legame che ha resistito alle atrocità della Seconda guerra mondiale, nato per caso ma cresciuto per scelta e profonda gratitudine.
Nel cuore dell’orrore del lager, Lorenzo ha dimostrato la sua umanità attraverso gesti semplici ma coraggiosi, come il fornire segretamente cibo ai suoi compagni prigionieri. In un luogo intriso di male, ha incarnato il Bene, rafforzando così la fede nell’umanità anche nei momenti più bui.
Primo Levi, nel suo testimoniare, ha sempre riversato grande affetto su Lorenzo, definendolo “un salvatore venuto dal cielo”. Le sue parole hanno preservato viva la memoria di quest’uomo modesto ma straordinario, che nel 1998 è stato giustamente riconosciuto come Giusto fra le Nazioni presso il Museo Yad Vashem di Gerusalemme, per il suo coraggio e la sua umanità nel momento del bisogno più estremo.
Il Giorno della Memoria, sempre più rilevante nel contesto attuale, è un momento in cui l’umanità riflette sul passato per costruire un futuro migliore. È un’occasione per raccontare e diffondere storie di uomini e donne comuni che, senza cercare la gloria, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’umanità. È una storia di riconoscenza, solidarietà e responsabilità collettiva, che ci ricorda che anche un singolo gesto di gentilezza può illuminare l’oscurità più profonda.