Amag Reti Idriche, solleciti ai clienti morosi. Mancano 15 milioni di euro
ALESSANDRIA - In questi giorni il servizio di recupero crediti di Amag Reti Idriche sta inviando le lettere di sollecito…
ALESSANDRIA – Le eccellenze dell’industria idrica italiana associate a Utilitalia (che rappresenta i gestori che forniscono i servizi idrici all’80% della popolazione) fanno squadra per mettere al servizio del Paese le proprie competenze e capacità industriali.
Amag Reti Idriche è tra i firmatari del “Patto per l’Acqua”, un’iniziativa che punta a compiere ogni azione utile a sostegno di politiche nazionali di tutela ambientale e della risorsa. Oltre che di resilienza delle reti e dei sistemi di approvvigionamento, per garantire ai cittadini universalità e qualità dei servizi offerti e gestioni all’altezza delle future sfide.
“La grave siccità che ha colpito nei mesi scorsi l’intera Italia e, in particolare, il Piemonte ha portato Amag Reti Idriche a una serie di riflessioni sulle modalità per affrontare il cambiamento climatico in corso – sottolinea il presidente del Gruppo Amag, Claudio Perissinotto – Sono in corso una serie di attività orinarie e straordinarie volte a migliorare l’infrastruttura idrica della provincia di Alessandria. Affiancate da programmi di sensibilizzazione per i cittadini per i ragazzi delle scuole. Siamo pronti a partire con la realizzazione del progetto “Rete Idrica Intelligente”. Ovvero, un intervento che consentirà ad Amag Reti Idriche di migliorare la rete dell’acqua potabile in 20 comuni per un totale 1.111 km di distribuzione. Al servizio di circa 133mila abitanti, riducendo le dispersioni di acqua del 36%”.
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Le prime imprese ad aver siglato il “Patto per l’Acqua” sono A2A, Acda, Acinque, Acqua Campania, Acqua Novara Vco, Acque di Caltanissetta, Acquedotto Lucano, Acquedotto Pugliese, Aida Ambiente, Aimag, Amag, Amap, Amir SpA, Ascopiave, Calso Spa, Cva, Eco Center, Gran Sasso Acqua, Gruppo Acos, Gruppo Cap, Hera, Iren, Mm, Montagna 2000, Nuove Acque, Publiacqua, Rdr Spa, Romagna Acque, Savl, Sicilia Acque, Smat, Suez, Gruppo Tea, Talete Spa, Valle Umbra Servizi, Viva Servizi e Viveracqua.
“Le aziende che hanno operato e reso possibile la crescita del comparto in questi anni – spiega il presidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – si impegnano a fare un passo avanti. Obiettivo, garantire investimenti adeguati alle sfide del climate change. E chiedono al Governo di accompagnare questo percorso, fondamentale affinché anche i territori senza gestore integrato possano crescere”.
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Dal 2012 ad oggi gli investimenti nel settore sono aumentati del 227%, raggiungendo i 4 miliardi annui e i 56 euro medi per abitante. Ma il gap con la media europea di 82 euro annui per abitante (che sale fino a 100 euro nel Paesi più virtuosi) resta ampio. Soprattutto nei territori nei quali non operano soggetti industriali. Nelle gestioni comunali in economia, che interessano ancora 1.519 Comuni e 8 milioni di cittadini, si continuano a investire mediamente solo 8 euro l’anno.
In questo quadro, Utilitalia e le aziende associate evidenziano che, per poter dispiegare la piena efficacia del Patto, all’impegno delle imprese vanno affiancate 4 azioni di riforma. Tutte tese alla riduzione della frammentazione, all’introduzione di parametri di verifica gestionale, al consolidamento industriale del settore e a un approccio integrato tra i diversi usi dell’acqua.
Quali gli obiettivi?