La Guardia di Finanza mette sotto sequestro il Castello di Pomaro
Atti fraudolenti per non pagare imposte e sanzioni per oltre 4 milioni e mezzo di euro
POMARO – Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Casale Monferrato, nell’ambito dell’operazione “Castello Errante” ha posto sotto sequestro il castello di Pomaro, l’adiacente bosco, nonché 14 ville e svariati terreni.
I finanzieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Milano, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo disposto dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, nei confronti di un soggetto che, al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte e delle relative sanzioni per un ammontare complessivo di oltre 4 milioni e mezzo di euro, ha compiuto atti fraudolenti idonei a rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva.
Ad insospettire i finanzieri sono stati una serie di conferimenti effettuati a titolo gratuito da una società con sede in Italia a beneficio di una società residente in Francia e aventi per oggetto non solo 14 ville, ma anche il famoso Castello di Pomaro, maestosa struttura militare edificata nel XII secolo per il controllo e la protezione del territorio e il relativo bosco adiacente.
L’attività investigativa ha permesso di scoprire che la società di diritto francese alla quale erano stati conferiti i beni era riconducibile in realtà allo stesso soggetto.
Infatti, le operazioni, effettuate quasi contestualmente alla notifica dei ruoli da parte dell’Agenzia Entrate, sono avvenute con il chiaro ed evidente intento di sottrarsi al pagamento di imposte, interessi e sanzioni, impedendo la riscossione di quanto dovuto.
Al termine delle indagini, le fiamme gialle casalesi hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Milano il responsabile e tutti gli altri soggetti, quattro in tutto, che hanno concorso alla commissione dei reati tributari.
Questa attività si colloca nell’ambito della più ampia operatività della Guardia di Finanza, volta al contrasto di tutte le fenomenologie evasive, in grado di generare ingenti profitti in capo ai soggetti beneficiari, con l’obiettivo di restituire alla “collettività” i proventi delle attività delittuose, contribuendo alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese.