Cartier c’è, la manodopera no
Distretto dell'oro, con contraddizione. Nel 2024 nuovo stabilimento
VALENZA – La notizia era nell’aria da tempo. Ieri, però, è arrivata una conferma dal… diretto interessato. L’amministratore delegato di Cartier Italia, Jacques Lemeray, a margine di un incontro sul ruolo delle imprese estere che operano in Piemonte, ha spiegato che nel 2024 il celebre brand approderà a Valenza, dove è già presente con alcuni laboratori.
Il nuovo sito produttivo potrà occupare fino a 200 dipendenti.
E’ la testimonianza dello sviluppo esponenziale del distretto dell’oro che, soprattutto dopo l’emergenza Covid, ha avuto un’impennata, tanto che il problema principale, ora, è acquisire manodopera. Quasi non c’è ditta che non cerchi lavoratori: il problema è che serve gente già formata, perché non c’è tempo da perdere e le richieste dei mercati internazionali incombono.
Sviluppo inatteso
Sotto accusa, se così si può dire, va allora una formazione che non è stata sufficientemente lungimirante anche se, a onor del vero, nessuno poteva pensare che il settore raggiungesse vertici così elevati.
L’arrivo di Cartier è una buona notizia che si sposa con quella del raddoppio dello stabilimento di Bulgari, un’operazione che interessa anche il comune di Pecetto.
Quello valenzano sarà il secondo sito di Cartier in Piemonte: nel 2023 ne aprirà uno a Basse di Stura, su un’area o industriale dismessa di oltre 10 mila metri quadrati. Darà lavoro a 450 persone.