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Ugo Cavallera, numero uno di Forza Italia in provincia
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Massimo Brusasco  
17 Agosto 2022
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11:42 Logo Newsguard
Verso il voto

Cavallera aspetta, Locci in dubbio

Centrodestra, l'unico certo è Molinari. Perocchio (Lega): "Io non sarò candidato"

ALESSANDRIA – Ugo Cavallera ha la prudenza dei saggi e le speranze di chi vuole chiudere alla grande una carriera politica in cui s’è fatto mancare poco (a Bosco Marengo potrebbero ricordargli che non è riuscito a fare il sindaco, ma questa è un’altra storia). Il referente provinciale di Forza Italia punta dritto a un posto in parlamento. E, se si muove lui, è chiaro che per gli altri gli spazi potrebbero ridursi.

La candidatura o meno per le elezioni del 25 settembre, e soprattutto la posizione  nell’eventuale listino plurinominale, dipende sostanzialmente da Paolo Zangrillo, leader azzurro in Piemonte. E’ da lui che Cavallera attende la telefonata che potrebbe sbloccare la situazione e consentirgli di andare in Parlamento, completando, appunto, un curriculum decisamente significativo.

Anche Tina Corona

In quota Forza Italia, un pensierino lo fanno anche altri, da Luca Rossi a Davide Buzzi Langhi. E, poiché anche la componente femminile vuole la sua parte, è stato fatto anche il nome di Tina Corona, sindaco di Vignale Monferrato. Lei,  accreditata nei Palazzi che contano (almeno in regione), ha dato disponibilità. 

Che è poi quello che, in Fratelli d’Italia, hanno fatto sia Enzo Amich che Emanuele Locci, entrambi ancora in situazione di stallo. Il primo è stato presentato dagli undici circoli di FdI della provincia, il secondo ha avuto richieste “altolocate” e, per usare le sue parole, “quando il partito chiama, non si può dire no”.

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Elezioni, i Fratelli puntano su Amich

Firme da tutti i circoli per sostenere la candidatura dell'ex sindaco di Coniolo

Se Amich guarda a un posto alla Camera (se fosse al plurinominale dietro, ad esempio, Daniela Santanchè, sarebbe eletto con tutta probabilità), Locci ambisce al Senato. Si è parlato di lui anche per l’uninominale, ma ci sono un paio di problemi: intanto non è detto che il nostro collegio spetti a Fratelli d’Italia (anzi, sarebbe di Forza Italia, a logica di ripartizione) e, qualora lo fosse, i Fratelli potrebbero cederlo a ‘Noi Moderati’, ovvero i centristi di Toti e Lupi. Va spiegato, infatti, che con l’accordo Lega-FI-FdI sulla ripartizione dei collegi, s’è stabilito che il partito della Meloni si sarebbe  “accollato” i centristi, ben lieti – immaginiamo – di mettere un loro uomo (ci sarebbe anche il “nostro” Massimo Berutti, ma è questione complicata) in una zona in cui il centrodestra è favorito, secondo i sondaggi.

I manifesti di Molinari

Serve ancora qualche ora per dipanare la matassa. Anche in casa Lega, dove la certezza è Riccardo Molinari all’uninominale della Camera (e forse anche come testa di lista al plurinominale). S’è portato avanti: in provincia circolano già i suoi manifesti elettorali. Sugli altri nomi, solo ridda di voci. S’è parlato anche di Giacomo Perocchio, leghista novese. Ma ieri al ‘Piccolo’ ha smentito: “Non so chi ha fatto il mio nome, ma non sarò candidato”.

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