Casa del Mutilato acquistata da Confindustria. L'affresco è salvo?
All'interno dell'edificio del 1940 c'è un dipinto che va recuperato. Dopo la ristrutturazione il palazzo sarà sede della Fondazione Confindustria
La storica struttura sarà restituita alla città. Il presidente Laura Coppo: "Oggi è l'inizio di un percorso"
ALESSANDRIA – “E’ l’inizio di un percorso“, spiega la presidente di Confindustria Alessandria Laura Coppo alla presentazione ufficiale del progetto che consentirà ad Alessandria, al termine dei lavori di restauro, che verosimilmente partiranno a inizio 2023, di riappropriarsi della Casa del Mutilato di corso Borsalino.
Casa del Mutilato acquistata da Confindustria. L'affresco è salvo?
All'interno dell'edificio del 1940 c'è un dipinto che va recuperato. Dopo la ristrutturazione il palazzo sarà sede della Fondazione Confindustria
Sede dell’associazione degli industriali e del centro servizi, ma anche luogo aperto alla città come più volte anticipato dando notizia dell’iniziativa: “Il nostro intento – ribadisce la presidente – è quello di creare un luogo a basso impatto ambientale, il cui recupero sarà il simbolo della riscossa”. Questa mattina il passo in avanti è importante perché si aprono le porte dello storico palazzo e si presenta al pubblico di addetti ai lavori l’identità della Fondazione pensata per realizzare questo progetto. Partendo dal nome: ‘Viva’, con sottotitolo che sintetizza gli obiettivi: vicini alle imprese, vicini all’ambiente.
Il nome è stato scelto dagli associati “tramite un partecipato contest di idee”. Un gruppo di lavoro coordinato dall’imprenditore tortonese Carlo Volpi, che spiega anche il senso dei colori del ponte che sovrasta il logo: “Simboleggia l’alleanza tra le varie associazioni. Il blu richiama l’innovazione tecnologica, il verde la sostenibilità ambientale”. Si vogliono valorizzare la storia, l’identità e gli asset di futuro sviluppo dell’associazione, ma anche “promuovere la cultura della sostenibilità e lo sviluppo di iniziative realizzate in rete con diverse categorie economiche e produttive del territorio, con istituzioni, enti, università, centri di ricerca e terzo settore”. La Fondazione “avrà una governance aperta”.
La Casa del Mutilato, costruita in un periodo oscuro della storia italiana, inaugurata nel 1940, adesso “può tornare a diventare un luogo che darà aiuto a nuove categorie fragili. Che adesso sono quelle che soffrono per la crisi economica”. La riflessione è di Lisa Accurti, Soprintendente alle Belle Arti per Alessandria, Asti e Cuneo, che illustra le caratteristiche dell’edificio dal punto di vista del patrimonio artistico: “Ha una raffinatezza nel particolare – sottolinea – non chiassosa, ma di grande qualità. A Confindustria Alessandria va l’apprezzamento della Soprintendenza per l’impegno assunto, che permetterà di preservare e restituire alla collettività un bene che è testimonianza di pregio della cultura architettonica del modernismo”.
Gli ospiti parlano al pubblico nella Sala delle adunanze, con sullo sfondo il grande affresco di Alberto Caffassi ‘Il sacrificio del reduce’. E come sottolinea lo storico Roberto Livraghi, “questa è un’arte che parla del dolore. Oggi la Fondazione che nasce è chiamata a dare un contenuto, a questo dolore”. Oltre al grande affresco di Caffassi, la Casa del Mutilato doveva comprendere, nel Sacrario, anche un dipinto centrale che raffigurava ‘Il duce e il re a a cavallo’ e dieci ‘Santi guerrieri’. Il dipinto di soggetto equestre fu distrutto subito dopo la guerra a causa della sua iconografia legata al fascismo. I dieci ritratti dei santi sono tornati alla luce alla fine degli anni Sessanta e oggi, dopo un intervento di restauro, sono a Palatium Vetus, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Da sottolineare anche la presenza di alcune sculture. Tra queste, la ‘Pietà’ di Filippo Bausola e il busto raffigurante San Sebastiano mutilo opera del novese Pietro Lagostena. Altre opere (dipinti a olio e litografie) sono state cedute dall’Anmig alle Collezioni Civiche del Comune di Alessandria.
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