«Contagi: la crescita è sempre più intensa. Provincia bocciata»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Sostanzialmente le indicazioni emerse nello scorso fine settimana trovano ulteriore conferma, con aspetti che meritano di essere affrontati con la massima attenzione, ma anche con indicazioni positive – in particolare riferite agli ospedali – che in qualche modo tranquillizzano.
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, evidenzia che «la crescita dei contagi prosegue a un ritmo sempre più intenso, specialmente nell’Alessandrino, dove ora i numeri sono veramente alti. Il Piemonte, che fino a qualche giorno fa aumentava piano, ora corre un po’ più veloce, anche se in una valutazione generale emerge che le regioni coi dati peggiori sono altre, per esempio quelle del Centro Sud. Bene il sistema sanitario, con i numeri che si confermano ai minimi».
Quanto descritto trova immediata corrispondenza pratica se si osserva la classifica relativa all’incidenza: al primo posto allunga ancora l’Italia, con 812 e un aumento del 38%, mentre Alessandria insegue a quota 651, ma con un incremento che è pari addirittura al 48%. Terza la Lombardia, 520 e più 43%, chiude il gruppo il Piemonte con 427 e una crescita del 35%. La migliore provincia in regione è ancora Cuneo, 255, i dati peggiori sono i nostri.
A livello di numeri assoluti, il Piemonte passa da 13547 a 18237 contagi settimanali, «4690 in più e 2605 al giorno di media. Interessante vedere il contributo delle varie realtà, con Torino che scende al 50%, mentre noi purtroppo saliamo addirittura al 15%. È un dato onestamente difficilissimo da interpretare, soprattutto se consideriamo che per dimensioni non dovremmo ‘pesare’ più del 9,5%. Cuneo e Novara restano stabili, rispettivamente all’8% e al 7%».
Altro elemento che merita una riflessione è la crescita costante del tasso di positività. «Martedì scorso – conferma il professore – eravamo al 7,1%, oggi raggiungiamo addirittura l’8,7%. Forse un certo rilassamento e la fine, a breve, dello stato di emergenza hanno giocato un ruolo, ma in presenza di certi dati serve sempre prudenza».
I riscontri migliori, per fortuna, arrivano dagli ospedali, i cui numeri sono in costante calo e oramai molto bassi.
«È vero – spiega Bianchi – per il momento non ci sono effetti dell’aumento dei contagi, anzi le notizie incoraggiano settimana dopo settimana. I posti occupati in terapia intensiva sono oggi 23, contro i 27 di martedì scorso, e il tasso di saturazione scende dal 4,3% al 3,7%. Discorso analogo va fatto anche per i ricoveri ordinari, che erano 621 e che oggi invece scendono a 563, quindi 48 in meno. L’indice di occupazione? Dal 9,1% all’8,4%. Per quanto riguarda i decessi, invece, assistiamo a una stabilizzazione, su cifre piuttosto contenute». A livello regionale si contano 35 vittime contro le 34 della settimana precedente.
Chiusura dedicata, come sempre, al focus sull’Alessandrino: i contagi settimanali salgono da 1796 a 2665, quindi 869 in più. «La media dice 381 casi al giorno – spiega Bianchi – e sono oggettivamente tanti. Aumenta in maniera sensibile il numero dei guariti, 1787 in più, mentre i decessi sono 5 contro i 6 del precedente aggiornamento. Per effetto di questi dati, il bilancio conclusivo vede i nuovi positivi aumentare di 873 unità, raggiungendo un totale di 4292. Siamo sempre all’1% della popolazione».