Ex Ufim: anche con il Comune di Casale «non si trova soluzione»
Ieri Afeva con il sindaco Federico Riboldi e alcuni capigruppo per discutere delle sorti della struttura di ricerca sul mesotelioma
CASALE – Non c’è ancora una conclusione, ma si continua ad andare avanti. È questo il bilancio che si ricava dall’incontro di ieri tra alcuni membri di Afeva e il Comune di Casale sul tema dell’ex Ufim, oggi Struttura Semplice Dipartimentale Mesotelioma.
Già da diverso tempo infatti le sorti della struttura destano preoccupazioni tra i membri dell’Associazione Famigliari delle Vittime dell’Amianto. «Abbiamo chiesto un aiuto al Comune per far fronte al problema dell’indebolimento dell’Ufim, con il trasferimento del personale che mette in difficoltà il funzionamento della struttura – spiega il coordinatore alla sanità Bruno Pesce – Siamo diventati un centro d’eccellenza non solo locale: l’8% dei nostri pazienti viene da fuori regione. Vogliamo cercare di capire in che direzione si vuole procedere (la convenzione tra gli ospedali di Casale e Alessandria che rende possibile l’attività doveva essere rinnovata a inizio anno, ma tarda ancora ad arrivare nda) e soprattutto salvaguardare la funzione di ricerca dell’ex Ufim».
All’incontro sono intervenuti il sindaco Federico Riboldi e i capigruppo Luca Gioanola (Pd) e Giorgio Demezzi (Ritrovare Casale). Era presente anche Alberto Drera (Lega) e il presidente del Consiglio Comunale Fiorenzo Pivetta. Per Afeva invece c’erano la presidente Giuliana Busto, Maria Assunta Prato e lo stesso Bruno Pesce. «È stata sostenuta la necessità di salvaguardare la struttura nel suo complesso e anche la qualità, ma non sono emersi elementi sufficienti per definire la situazione. Non c’è stata così una conclusione: il sindaco verificherà lui stesso la situazione anche in virtù del fatto che è il presidente del Comitato Strategico Amianto regionale».
E il prossimo passo? «Abbiamo fatto tutti questi interventi sulle autorità locali perché ci sembra corretto partire dalle istituzioni direttamente coinvolte. Naturalmente cercheremo ora di coinvolgere direttamente anche la Regione, oltre che insistere per poter affrontare il problema all’interno del Comitato Strategico che ancora non si è riunito».