Doccia fredda per il termalismo acquese: chiude il Grand Hotel
Nell'incontro con i sindacati la proprietà annuncia la chiusura della struttura e la riduzione del comparto
Il capogruppo della Lega alla Camera: "Sono loro che le hanno svendute"
ACQUI TERME – Al coro della politica mancava la voce della Lega che ora interviene con una personalità di prim’ ordine: «Gravissimo l’ennesimo episodio della vicenda Terme di Acqui, con la proprietà (privata) della struttura che annuncia la prossima chiusura del Grand Hotel – commenta Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, e segretario Lega in Piemonte – ci sarà la perdita di circa trenta posti di lavoro, e un enorme punto interrogativo sul futuro di tutto il comparto termale della città».
Doccia fredda per il termalismo acquese: chiude il Grand Hotel
Nell'incontro con i sindacati la proprietà annuncia la chiusura della struttura e la riduzione del comparto
Frecciatina a chi ora grida allo scandalo. «Altrettanto grave e ipocrita, che il centro sinistra acquese e piemontese, che ha fortemente voluto l’ingresso di un socio privato di maggioranza nel complesso Terme di Acqui, ora finga di stracciarsi le vesti, e pianga lacrime di coccodrillo”».
Per chiarezza Molinari fa un excursus dell’affare Terme: «La Lega si è sempre opposta alle richieste di privatizzazione del Partito Democratico durante la giunta Cota, quando io ero consigliere regionale e Roberto Molina presidente delle Terme. Appena cambiata la maggioranza, Chiamparino non ci ha pensato due volte a vendere le quote, e questo oggi è il risultato – ed accusa – Non era difficile capire, già all’epoca, quali sarebbero stati i rischi di un’uscita quantomeno precipitosa e mal ponderata della Regione Piemonte dalla società delle Terme di Acqui. Ora che i buoi sono usciti dalla stalla il centro sinistra esprime immediata solidarietà ai lavoratori, ma questa è ipocrisia”.
Doccia fredda per il termalismo acquese: chiude il Grand Hotel
Nell'incontro con i sindacati la proprietà annuncia la chiusura della struttura e la riduzione del comparto
“Se non si investe seriamente su un territorio, serve a poco lamentarsi poi quando certe situazioni di crisi diventano eclatanti. Sottoporrò immediatamente la questione ai Ministri competenti, ma rimane l’amarezza di constatare che dopo che il centro destra, ai tempi di Ghigo, aveva investito pesantemente sulle Terme il centro sinistra ha deciso di svenderle ai privati, distruggendo ogni prospettiva di sviluppo di Acqui e dell’Acquese».