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Presto un consiglio comunale aperto per discutere la richiesta
VALENZA – Presto sarà convocato un Consiglio comunale aperto per discutere della richiesta di un impianto per la produzione di biometano, attraverso rifiuti solidi urbani., che potrebbe sorgere nella zona della fornace, a Valenza.
Lo ha fatto sapere l’Amministrazione comunale con un comunicato, diramato nella notte, che fa seguito alla riunione della Commissione consiliare 6 (Lavori Pubblici, Urbanistica, Ambiente, Beni Culturali) che ha discusso l’ordine del giorno dedicato alla richiesta di “Valenza Po Green Energy Società Agricola a R.L.”, ovvero la proponente.
Il procedimento di valutazione ambientale, di cui è titolare la Provincia di Alessandria, è iniziato a gennaio 2020 durante il mandato dell’Amministrazione Barbero. L’attuale giunta di Maurizio Oddone, come si legge nella nota, “ha immediatamente manifestato le proprie perplessità in merito ad alcuni aspetti relativi all’impianto in progetto in sede di Conferenza dei Servizi e ha richiesto la sospensione temporanea dei termini del procedimento al fine di poter valutare meglio l’istanza”.
Due, le Conferenze dei servizi che hanno trattato il tema: in entrambe (8 ottobre 2020 e 8 giugno 2021), Palazzo Pellizzari ha chiesto di individuare soluzioni alternative, di osservare il “principio di prossimità per l’approvvigionamento dei rifiuti” (l’impianto sarà alimentato con i solidi urbani), e sono state chieste misure di compensazione e una nuova strada di accesso al fondo interessato alla localizzazione dell’impianto “per sopperire alle nuove esigenze di interesse privato indotte dall’impianto in progetto” (la strada è già prevista dal piano regolatore).
Inoltre “il Comune di Valenza ha richiesto agli organi competenti di valutare accuratamente lo studio previsionale inerente le emissioni odorigene, così come le tecnologie avanzate adottate dal proponente per il loro contenimento, al fine di evitare potenziali rischi di esposizione ad emissioni maleodoranti e/o potenzialmente dannose per la salute umana e l’ambiente”.
Dunque, si torna a parlare con convinzione di “energia alternativa”, dopo che il Gruppo Ravano ha deciso, ed è notizia di venerdì, di abbandonare il proposito di realizzare un impianto a biogas a Valmadonna (una struttura alimentata non con rifiuti solidi urbani ma con letame e scarti agricoli). La dura protesta dei valmadonnesi, costituitisi in Comitato, ha indotto il proponente a recedere.
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