La Corte d’Assise: carcere a vita per l’assassino di Ambra
ALESSANDRIA – Anche la Corte d’Assise di Alessandria si è espressa per il carcere a vita. Per Michele Venturelli, l’uomo di 46 anni che ha ucciso Ambra Pregnolato, i giudici togati e popolari hanno disposto l’ergastolo.
Ambra Pregnolato, l’insegnante quarantenne di Valenza, fu uccisa nel gennaio 2020.
Durante un’udienza, Venturelli aveva raccontato la sua verità ai giudici, incalzato dalle domande del Pubblico ministero. Aveva spiegato la relazione con Ambra e i progetti che pensava si potessero concretizzare con la donna. Progetti condivisi fino ad un certo punto della loro storia. Perché il giorno del delitto, quel venerdì 24 gennaio, quando l’aveva raggiunta a casa “Ambra sembrava diversa, più pensierosa” raccontò il 46enne.
L’imputato raccontò, a tratti confusamente, il dialogo con Ambra. Ma la sua mente entrò in un black out quasi totale dal momento in cui estrae il martello dallo zaino. “Non mi ricordo più niente, non ricordo di averla colpita. Quando sono tornato in me ho visto quella scena, ero accanto a lei. C’era sangue. Non riuscivo a capire se quella fosse la realtà”.
L’uomo uccise la maestra con violenza inaudita, colpendola alla testa col martello. Più e più volte.
Il cadavere di Ambra Pregnolato fu trovato dal marito, Fabio Tedde, al suo ritorno dal lavoro nella loro abitazione di via Carlo Alberto Dalla Chiesa.