Valenza: entra nel vivo il percorso verso l’ingresso nell’Unesco
La città dell'oro diventerà anche "Città creativa"?
VALENZA – La Città di Valenza e la Fondazione Mani Intelligenti, con il pieno supporto della Regione Piemonte e l’assistenza tecnica di Fondazione Links hanno intrapreso un percorso di valorizzazione del patrimonio di conoscenze e creatività del proprio comparto orafo, allo scopo di inserire Valenza nella Rete delle Città Creative dell’Unesco. Il distretto del gioiello di Valenza è riconosciuto a livello internazionale come uno dei poli di eccellenza mondiale del settore, ed è sede di oltre 750 imprese che occupano complessivamente oltre 4500 addetti. (fonte Report Camera di commercio 6/2020).
Nel comitato promotore, oltre al Comune e alla Fondazione Mani Intelligenti, sono presenti anche la Camera di Commercio di Alessandria e la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. Ma a sostenere convintamente questa candidatura ci sono molti soggetti, a partire dalle imprese del territorio, che in questi giorni stanno facendo pervenire le loro lettere di supporto.
Il Network delle Creative Cities dell’Unesco è stato creato nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come un fattore strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Al momento, sono oltre 200 le città che attualmente compongono la rete, le quali lavorano insieme per un obiettivo comune: mettere la creatività e le industrie culturali al centro dei propri piani di sviluppo a livello locale e cooperare attivamente a livello internazionale.
Con questa candidatura, Valenza tenterà di aggregarsi alle altre undici città italiane, tra cui ricordiamo anche le piemontesi Torino, Alba e Biella.
Valenza ha individuato nella categoria “design” l’ambito più adeguato al quale sottoporre la propria candidatura all’Unesco e, intorno a tale tema, intende costruire un piano di attività capaci di coniugare la tradizione gioielliera con l’innovazione e lo sviluppo. L’attenzione verso le giovani generazioni e l’accesso a percorsi formativi specialistici, è uno dei temi attorno ai quali verte il dossier di candidatura.
Il processo di candidatura è un momento di straordinaria mobilitazione di tutte le intelligenze e le energie proprie della realtà valenzana, riunendo attorno a un obiettivo comune le istituzioni pubbliche, il mondo economico, l’associazionismo e tutta la società civile.
Proprio in questi giorni verrà lanciato www.valenzacittacreativa.it su cui tutti i cittadini valenzani potranno partecipare alla scelta del logo della candidatura a Creative City Unesco e all’interno di questo sito verranno caricate giorno dopo giorno le novità, le adesioni, i progetti che caratterizzeranno questa sfida.
Se la Città di Valenza è il soggetto titolato a presentare la candidatura, il “braccio operativo” è rappresentato dalla Fondazione Mani Intelligenti che, nata nel 2018, vede tra i propri soci fondatori, oltre al Comune, le aziende del territorio: Bigbag, Bmc, Bulgari, Cartier, Chaumet, Costanzo & Rizzetto, Crivelli Gioielli, Damiani, Filostil, Giorgio Visconti, Gioj, Greco F.Lli, Leo Pizzo, Mattioli, Palmiero Gioielli, Pasquale Bruni, Recarlo, Vendorafa Lombardi, Vpa- Villa Pedemonte Atelier.
“La creatività valenzana nel campo della gioielleria è nota a livello mondiale, tra gli addetti ai lavori, da almeno un secolo. Il riconoscimento di città creativa, da parte di UNESCO, sarebbe il completamento di un percorso di generazioni di Maestri Orafi che hanno reso grande la nostra città” ribadiscono il sindaco Maurizio Oddone e il vicesindaco con delega all’Unesco Luca Rossi.
Per approfondire meglio i temi giovedì 6 maggio alle 11 nella sala del consiglio di Palazzo Pellizzari è stata indetta una conferenza stampa.