Iniziato il processo d’Appello contro i Vincenti: si torna in aula lunedì
Antonella Patrucco ha reso spontanee dichiarazioni. Subito dopo ha parlato Vincenti
TORINO – ORE 16.15 L’udienza si è appena conclusa. Si torna in aula lunedì, alle 10. Il Pg Tatangelo concluderà la requisitoria, quindi la parola passerà alle parti civili e ai difensori.
Ha parlato a lungo, Tatangelo. Sostiene che Antonella Patrucco sia pienamente responsabile, sin dall’inizio “sulla base di indizi gravi, precisi e concordanti”.
Ha parlato della sottoscrizione della polizza assicurativa (scaduta) e ristipulata spendendo 1.500 euro: precisando che dal 2009 al 2018 non erano stati pagarti i premi.
Secondo l’accusa, quella polizza fu redatta con lo scopo esclusivo di dare fuoco allo stabile, “e la moglie non poteva non essere al corrente e non condividere, non c’è interpretazione logica diversa”.
Vincenti, inoltre, avrebbe integrato tutti gli elementi del reato di calunnia a carico di Valinotto, indicato dalla coppia subito dopo i fatti di essere il potenziale autore della tragedia.
ORE 13.40 La parola passa ora al Pg Marcello Tatangelo. Il suo intervento inizia con una valutazione sulla separazione dei processi a carico dei Vincenti (quello in corso e l’omicidio plurimo). Per il Pg si sarebbe trattato di una decisione “priva di buonsenso”.
Avv. Anna Chiama assiste i vigili del fuoco rimasti feriti
Due i punti su cui sta intervenendo la Procura generale: per la Pg la sentenza sarebbe annullabile per incompetenza funzionale Gup, ma la questione non sarebbe stata ben eccepita dalla Procura alessandrina. “No” alla perizia psichiatrica, “nulla depone per l’incapacità di Vincenti al momento del fatto”.
Il processo potrebbe non concludersi oggi. Si starebbe valutando un rinvio a lunedì prossimo.
ORE 12.40 Giovanni Vincenti, intervenuto dopo la moglie, avrebbe confermato le dichiarazioni della donna. Sarà il giudice relatore a dover ripercorrere il caso, dalla prima sentenza agli Appelli.
ORE 12.25 Il processo è iniziato con le dichiarazioni spontanee di Antonella Patrucco. Marito e moglie seguono il processo in collegamento dal carcere dove sono rinchiusi.
La Patrucco, difesa dall’avvocato Caterina Brambilla e dall’avvocato Gardella del foro di Genova (revocato il mandato a Di Blasi) si è sempre proclamata innocente. E lo ha fatto anche questa mattina, si è detta estranea ai fatti spiegando che il suo cellulare spesso lo usava il marito. “Le morti hanno segnato il cuore e la vita per sempre” ha detto alla Corte.
ORE 9.30 Tragedia Quargnento. Questa mattina, alle 12, avrà inizio il processo d’Appello contro i coniugi Vincenti. In questo filone sono accusati di crollo, truffa all’assicurazione e lesioni gravi nei confronti di due Vigili del fuoco e un Carabiniere. Si valuterà la loro posizione anche in merito all’accusa di calunnia nei confronti della persona che segnalarono quale possibile autore del dramma: da questa ipotesi, in primo grado furono assolti.
Il Gup di Alessandria, lo scorso ottobre, li aveva condannati entrambi a quattro anni. Fu una sentenza molto discussa quella di Paolo Bargero, il giudice infatti attribuì una sorta di corresponsabilità al caposqadra Giuliano Dodero che quella notte, secondo il giudice, impartì un ordine imprudente ai suoi uomini mandandoli all’interno dell’abitazione dove erano state posizionate delle bombole collegate a un timer nonostante fossero a conoscenza che l’abitazione era vuota, in vendita da tempo. L’esplosione e il crollo della magione provocarono tre morti e tre feriti gravi.
Sarà il sostituto procuratore generale presso la Corte d’Appello di Torino, Marcello Tatangelo, a sostenere l’accusa.
Dopo l’intervento del Pg, la parola passerà alle parti civili (l’avvocato Anna Chiama per i due Vigili del fuoco feriti – gli avvocati Giuseppe Lanzavecchia e Davide Daghino per il Comune di Quargnento e l’uomo accusato dai Vincenti di aver piazzato le bombole). Saranno poi gli avvocati Vittorio Spallasso e Lorenzo Repetti ad assistere Giovanni Vincenti (reo confesso), mentre l’avvocato Caterina Brambilla rappresenta Antonella Patrucco. La donna si è sempre professata innocente.
Le bombole piazzate dagli imputati scoppiarono di notte, era il 5 novembre 2019.