Amc-Amv: il Pd di Valenza vuole chiarimenti sul ‘Matrimonio dell’acqua’
VALENZA – Soffiano venti di crisi – o perlomeno di perdurante stallo – sul matrimonio dell’acqua, il procedimento aggregativo per la gestione del servizio idrico integrato tra la casalese Amc e la valenzana Amv.
Più volte annunciato e anche votato in diversi consigli comunali, l’atto che avrebbe dovuto celebrare l’unione è ancora al palo, con la nuova amministrazione valenzana intenzionata a ridiscuterne alcuni particolari o, come sarebbe emerso negli ultimi giorni, a valutare se sia o meno cosa da farsi.
Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Valenza esprime preoccupazione: «Le recenti notizie suscitano preoccupazione e allarme, soprattutto per le conseguenze che una marcia indietro da parte dell’attuale Amministrazione valenzana potrebbe avere sul servizio idrico integrato che è, per evidenti motivi, di grandissima rilevanza per i cittadini. L’operazione di aggregazione fra le due società era stata attivata dalla passata amministrazione e sembrava che ormai stesse per concludersi. Abbiamo invece appreso dello stallo dalla stampa, e questo già la dice molto lunga sul nuovo corso dell’attuale amministrazione in materia di trasparenza e di informazione ai consiglieri comunali di minoranza, i quali, abbiamo già ricordato più volte e non ci stancheremo di ricordare, rappresentano la metà dei cittadini valenzani.
In ogni caso, siamo venuti a conoscenza che dal verbale di un atto pubblico, cioè dall’atto n. 823 del 4 febbraio scorso, adottato dalla Conferenza dell’ Autorità d’Ambito n. 2 del servizio idrico integrato, l’Assessore Merlino, nominato in rappresentanza del Comune di Valenza presso la Conferenza ATO 2, abbia dichiarato e confermato come in una lettera congiunta firmata sia dal Sindaco di Valenza, sia dalla società AMV, non sia stato messo in discussione il percorso aggregativo che deve fare Valenza. A questo punto, cosa dire se non che la situazione ci appare confusa e contraddittoria?
Aspettiamo fiduciosi, ma non inerti, che l’Amministrazione comunale fornisca informazioni chiare ed univoche nel rispetto dei diritti dei Consiglieri comunali di minoranza e di tutti i cittadini , che saranno i primi a voler capire le modalità di scelta è l’evoluzione di tale processo aggregativo».