Si torna in classe il 7 gennaio. Test rapidi per chi fa le medie
Il piano scuola della Regione Piemonte prevede test rapidi volontari per gli studenti di 2 e 3 media, didattica a distanza per il 50% degli studenti, alternati, e "corsie preferenziali" per i tamponi ai docenti
SCUOLA – “Siamo pronti”. L’assessore regionale alla scuola, Elena Chiorino, è fiduciosa sulla ripresa scolastica, dopo la messa a punto del cosiddetto “piano scuola” che prevede una serie di interventi per garantireil ritorno sui banchi il 7 gennaio di tutti i 75 mila stuenti piemontesi di ogni ordine, seppur con didattica a distanza nelle scuole superiori per almeno il 50%, che potrà scendere al 25%. Per elementari e medie non è prevista la Dad.
Più volte è stato ribadito che si tratta di un piano unico in Italia e probabilmente al Mondo il cui successo è subordinato alla collaborazione tra famiglie, medici di base, personale scolastico e istituzioni locali (“Anche le piattaforme online di prenotazioni dovranno funzionare al meglio”), dal momento che non esiste uno storico o un protocollo precedente: è la prima volta che si sperimentano “screening modulari a cluster”, che tradotto significa tamponi a gruppi.
Ai ragazzi di seconda e terza media – proprio per evitare l’interruzione scolastica – verrà chiesto di sottoporsi volontariamente a test rapidi, una volta al mese. “Non verrano fatti a scuola, perché i bambini non si contagiano lì”, sottolineano dalla Regione, come per dire che anche le famiglie dovranno vigilare molto di più. Si chiede quindi di aderire al piano di test veloci – in Regione prevedono che il 70% dei ragazzi interessati si faccia controllare periodicamente – da fare negli hot spot covid dislocati nelle varie città e già attivi nei primi giorni del 2021.
Il piano “scuola sicura” ha un investimento complessivo di 7 milioni di euro.
Dal 4 gennaio al 31 marzo, poi, il personale docente e non, dall’asilo alle superiori, è invitato caldamente (nessun obbligo) a sottoporsi al tampone, grazie ad una “corsia preferenziale” e alla collaborazione tra medici e strutture sanitarie.
Il piano potrà variare a seconda di come risponderà la popolazione studentesca e a come andrà l’andamento dei contagi. Non è escluso che anche i ragazzi delle superiori possano, in futuro, essere chiamati ai test periodici. Verrà potenziato anche il tracciamento dei contatti, nei casi positivi.