Terranova senza risarcimenti dopo l’alluvione? «Il ritardo è colpa della Regione»
Il Pd casalese accusa Riboldi di dichiarazioni propagandistiche
CASALE – Il gruppo consiliare e il circolo casalese del Pd intervengono sulla questione dei risarcimenti dopo le inondazioni che hanno colpito Terranova il 2 e 3 ottobre. A Motta de’ Conti (provincia di Vercelli) sono arrivati, alla frazione di Casale ancora no.
Il sindaco Federico Riboldi, via social, si è scagliato nei giorni scorsi contro il Governo definendolo “irresponsabile e superficiale. Folle escluderci dai risarcimenti dopo quello che abbiamo subito. Se non rimedieranno subito ci incateneremo davanti a Palazzo Chigi”.
I dem accusano il primo cittadino di fare solamente propaganda: «l’iter di approvazione per Casale Monferrato e di altri 4 Comuni dell’Alessandrino risulta essere in corso e partito dopo le altre Province, perché inserito in un secondo tempo dalla Regione Piemonte – dicono dal Pd definendo le parole di Riboldi – Irresponsabili, irrispettose e fuorvianti prima di tutto per i cittadini che ripongono fiducia nei propri amministratori e nelle Istituzioni».
Dal Pd cercano quindi di ricostruire la vicenda: «Il 3, il 6 e il 12 ottobre le Regioni di Piemonte e Liguria hanno inviato allo Stato e alla Protezione Civile le note riguardanti i seguenti territori duramente colpiti dai forti eventi meteorologici del 2 e del 3 ottobre: Provincia di Biella, di Cuneo, di Novara, di Verbano-Cusio-Ossola e di Vercelli nella Regione Piemonte e della Provincia di Imperia nella Regione Liguria; che quindi non comprendevano Casale Monferrato. Sulla base delle note ricevute dalle Regioni il Consiglio dei ministri ha deliberato il 22 ottobre 2020, dichiarando, per dodici mesi, lo stato di emergenza. E, in novembre, vi è stata la prima ordinanza della protezione civile di stanziamento di fondi. Solo dopo la delibera del Consiglio dei ministri con la dichiarazione dello stato di emergenza, la Regione Piemonte ha avanzato la richiesta di estensione, per gli stessi eventi, alla provincia di Alessandria (Casale Monferrato e altri 4 Comuni) e al territorio della Città Metropolitana di Torino trasmettendo nel mese di novembre gli elementi informativi di dettaglio. In questi giorni è in approvazione l’ampliamento dello stato di emergenza (che ha già ricevuto parere favorevole della Protezione Civile) ed è in corso la valutazione dell’integrazione dello stanziamento. Quindi non si tratta di nessun caso politico, semmai di una tardiva rendicontazione inviata allo Stato da parte della Regione, governata dalle stesse forze politiche della giunta Riboldi. Chiediamo quindi al sindaco di verificare, al netto della propaganda, l’iter, confidando che ognuno per il proprio ruolo Istituzionale (Comune, Regione, Protezione Civile, Stato) prosegua nella fattiva collaborazione nella gestione di questa emergenza nell’interesse dei cittadini. Quello che serve è un lavoro di cooperazione e di intesa istituzionale ai vari livelli, nel reale interesse dei cittadini, lontano da dichiarazioni strumentali e propagandistiche da perenne campagna elettorale, che non servono a nulla, se non a fomentare tensioni in una situazione particolarmente critica e difficile, per poi magari arrogarsi primati di qualche genere».