Lidia, la semplicità e gli agnolotti
Giovanni Bosco (Anpi) e la visita della Menapace a Valenza e Camagna
Giovanni Bosco (Anpi) e la visita della Menapace a Valenza e Camagna
VALENZA – Giovanni Bosco, presidente dell’Anpi di Valenza, racconta l’incontro con Lidia Menapace, avvenuto a Vaelnza e a Camagna, in occasione della commemorazione della Banda Lenti. La Menapace, partigiana, politica e saggista, è mancata pochi giorni fa.
“Nel 2015 invitai Lidia a venire a Valenza e a Camagna in occasione della commemorazione della Banda Lenti. Mi disse vengo a tre condizioni: mi fai ospitare per dormire a casa di una compagna dell’Anpi, lo sai che vado mai in albergo, non mangio pasta, riso e polenta, alla fine, prima di andare a letto, chiacchieriamo e ci facciamo un grappino. Disse, scherzando: io sono per la via alcolica al socialismo”. Era di venerdì 11 settembre 2015, quando Lidia scese dal treno alla stazione di Alessandria, aveva solo una borsa a tracolla. “Lidia, la valigia, l’hai dimenticata sul treno…” “ Quale valigia, tranquillo Giovanni, in questa borsa ho tutto quello che mi serve per tre giorni”. Ecco Lidia era anche questo, la sua grande semplicità nel vivere la sua vita. Andammo a casa mia a Pecetto, le chiesi se desiderava qualcosa, mi chiese se avevo un pomodoro e poi un caffè. Ne mangiò due, poi ci sedemmo fuori a chiacchierare bevendo il caffè. Verso sera andammo da Edi che avrebbe ospitato Lidia per due notti. Dopo cena, la accompagnai nella sala consiliare a Palazzo Pellizzari. A riceverla c’erano il Sindaco Gianluca Barbero, l’Assessore alla Cultura e vice sindaco Costanza Zavanone, Carla Nespolo, allora vice presidente Nazionale ANPI. Cittadini e cittadine, soci della Sezione ANPI di Valenza. Sopratutto molti studenti, maschi e femmine, a cui Lidia teneva moltissimo, con i loro Insegnanti. Tutti quei ragazzi e ragazze quella sera furono attentissimi e non avranno di certo dimenticato quell’esperienza. Consapevoli di avere conosciuto una donna eccezionale ma anche di aver vissuto , ascoltandola, un pezzo di storia nazionale e compreso il valore dell’impegno personale ( e che impegno quello di Lidia…)in tantissimi momenti della vita politica, culturale e sociale del nostro Paese”.
E ancora: “Sabato 12, al pomeriggio ricordando la drammatica vicenda della Banda Lenti, i presenti hanno potuto ascoltare una vera e propria lezione di storia sulla Resistenza. La domenica mattina, a Camagna dopo la bella e partecipata commemorazione della Banda Lenti, andammo a pranzo. Lidia era seduta accanto a me, quando iniziarono a servire gli agnolotti, entrò in crisi e mi chiese: “E adesso che faccio? Non posso resistere…” e si mangiò un bel piatto di agnolotti… Tre giornate intense, lezioni di storia, accompagnate da ore trascorse in compagnia a chiacchierare e a ridere, con Lidia che ci stupiva, come sempre, con la sua carica di autoironia sui tanti aspetti della sua vita. E poi alla fine ci stava sempre un un bicchierino di grappa, di quella buona del nostro Monferrato. Valenza e Camagna non dimenticheranno mai quelle tre belle importanti giornate che Lidia ci ha donato, in quel dolce mese di settembre del 2015”.