“Piemonte in discesa. Da Alessandria invece segnali contrastanti”
ALESSANDRIA – Si procede tra luci e ombre, con una situazione che appare ancora estremamente fluida e che potrebbe essere condizionata da diversi fattori nelle prossime settimane. Con il Natale e il periodo delle feste in generale, per esempio, che rappresentano una grossa incognita.
Secondo il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, «in Piemonte stiamo assistendo a una discesa, lenta ma costante, che prosegue oramai dal 19 novembre. Stesse indicazioni, anche più significative a livello numerico, riguardano sia Lombardia che l’Italia, i nostri parametri di riferimento, mentre ad Alessandria le cose vanno diversamente».
«Gli ultimi 4 giorni»
La nostra provincia, invece, sembra in controtendenza, anche se serviranno ulteriori dati per comprendere meglio la dinamica della situazione. «Mentre tutta la regione scende – conferma Bianchi – da noi si assiste soltanto ad una stabilizzazione, che addirittura mostra una tendenza alla crescita. A preoccupare, nello specifico, sono i dati degli ultimi quattro giorni, non certo buoni. Numeri che in qualche modo hanno compromesso quanto di positivo era invece stato fatto nella parte iniziale della settimana».
Incidenza ogni 100mila
Alla luce di queste considerazioni, se prendiamo in esame l’incidenza di nuovi contagi ogni 100mila abitanti, emerge che «Alessandria ha raggiunto quota 348, superando sia Lombardia, ferma a 307, che l’Italia, staccata a 281. Va sottolineato che i dati relativi alle province sono spesso aleatori, specialmente nel breve periodo, e suscettibili di continue variazioni, ma è chiaro che serve prudenza».
Oltre 10 decessi in media
Il professor Bianchi evidenzia che «nel nostro territorio siamo passati da 1773 casi della settimana precedente a 1457, con un decremento di 276 unità, ma la media è comunque di 208 contagi al giorno. Numeri decisamente troppo alti, come avevo peraltro sottolineato già nel precedente aggiornamento (quando eravamo a 200, ndr). Si registra un boom di guariti, 748, mentre i decessi sono ancora tantissimi, 74, oltre dieci al giorno». Numeri che devono suggerire prudenza, «ma gli assembramenti visti nel fine settimana non promettono nulla di buono. Ricordiamoci che la zona arancione è tutto fuorché un liberi tutti, abbiamo già visto a che prezzo è stato pagato il fatto di avere abbassato la guardia in estate».
Questione ricoveri
Per quanto riguarda le terapie intensive, in Piemonte, nella settimana conclusa ieri si è registrato un decremento di 11 unità. «Buona notizia – conferma il docente – ma attenzione, perché tra domenica e ieri abbiamo registrato un aumento di quattro unità, mentre i ricoveri ordinari sono scesi notevolmente. Erano 5112, sono 4737: fa 375».
Come emerge dalle cronache quotidiane, purtroppo, siamo di nuovo alle prese con un caso Rsa: su un totale di 16mila contagi settimanali in Piemonte, addirittura 2339 arrivano dalle case di riposo. «Con un incremento – conclude Bianchi – del 14,4%, mentre nel precedente aggiornamento eravamo fermi all’8,7%. Bisogna riflettere».