Stop alla caccia ma non alla raccolta professionale di tartufi
La Regione chiederà comunque ulteriori chiarimenti a riguardo
PROVINCIA – Con il nuovo Dpcm il Piemonte è stato contrassegnato come zona rossa e conseguentemente sono state definite restrizioni ancora più rigide rispetto a quelle già in vigore. Proprio in quest’ottica la Regione ha interpellato la prefettura di Torino per ricevere chiarimenti riguardo lo svolgimento dell’attività di caccia e quest’ultima ha fornito prime indicazioni che si sostanziano nella non possibilità dell’esercizio venatorio.
Detto questo, la Regione è comunque intenzionata a richiedere ulteriori chiarimenti alle autorità governative competenti. In attesa di un riscontro, tutte le attività del settore sono comunque da considerarsi non praticabili.
Diverso è invece il discorso per quel che riguarda la raccolta dei tartufi che è consentita solo per coloro che la svolgono professionalmente. In questo caso il raccoglitore è autorizzato anche alla mobilità dal proprio comune di residenza. Per dimostrare che l’attività svolta è professionale sarà necessario esibire (se richiesti durante la raccolta) il tesserino di abilitazione in corso di validità, il versamento effettuato della tassa regionale e il versamento F24 per sostituto d’imposta entro i settemila euro oppure dimostrare di essere in possesso di partita Iva specifica.
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