Caldo, frutta e verdura “bruciano”. E i prezzi salgono
Allarme speculazione nei campi: le quotazioni non coprono neppure i costi di produzione
PROVINCIA – “Preoccupazione per l’impennata delle speculazioni sui prezzi e per gli effetti del clima impazzito: è questa la fotografia che emerge a ridosso di un Ferragosto scandito dalle misure anti Covid – ha affermato il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Anche in provincia, con il caldo torrido che sfiora i 40 gradi è allarme colpi di calore e ustioni anche per frutta e verdura pronte alla raccolta che rischiano così di essere buttate vanificando un anno di lavoro a partire da insalate, peperoni, melanzane, meloni e angurie che mostrano già evidenti segni di scottature con sfregi bianchi”.
E mentre gli agricoltori attuano irrigazioni di soccorso, in controtendenza balzano i prezzi al consumo della frutta fresca che fanno segnare un aumento dell’8%. Crollano invece quelli pagati agli agricoltori con quotazioni che non coprono neppure i costi di produzione.
È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all’inflazione a luglio che registra una spinta al rialzo dei prezzi dell’1,4% per gli alimentari, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre l’andamento generale su base annua vede il Paese in deflazione (-0,4%), con una situazione che non si verificava dal giugno 2016.
Nel carrello della spesa si rilevano aumenti anche per il pesce surgelato (+3,5%), pasta (+3,2%), zucchero (+2,7%), uova (+2,4%), carni (+2,4%), formaggi (+1,5%) e latte fresco (+1%), legati agli sconvolgimenti della domanda di un mercato che non riesce ancora a tornare alla normalità pre-Covid.
“Un contesto che ha favorito le speculazioni al ribasso nei campi e nelle stalle con il paradosso che mentre i prezzi al consumo aumentano quelli pagati agli agricoltori e agli allevatori crollano – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Occorre dunque evitare che i comportamenti scorretti di pochi compromettano il lavoro della maggioranza degli operatori della filiera”.
Una situazione in cui quasi 4 aziende agricole su 10 (37%) secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ hanno registrato un deciso calo dell’attività a causa degli effetti della pandemia.
“In un momento difficile per l’economia e l’occupazione nazionale il consiglio della Coldiretti è di acquistare prodotto italiano e sostenere la campagna #mangiaitaliano, verificando sempre, laddove possibile, l’origine nazionale in etichetta”.