‘Last banner’: per Drago non ci fu estorsione alla Juve
Il valenzano, difeso dagli avvocati Cormaio e Conti, assolto per non aver commesso il fatto
TORINO – Assolto per non aver commesso il fatto: Roberto Drago, difeso dagli avvocati Giuseppe Cormaio e Marco Conti, del Foro di Alessandria,non ha commesso, con il suo comportamento, estorsione ai danni della Juventus.
I fatti risalgono al settembre 2019: nell’ambito dell’indagine ‘Last banner’ condotta dalla Procura di Torino, Drago, 48 anni, valenzano, uno dei due capi dei Vikings, era stato arrestato, insieme ad altri esponenti della curva, su ordinanza del gip, per “gravi reati commessi ai danni della società bianconera”.
In particolare, a Drago era stato contestato il reato di estorsione perchè avrebbe avanzato richieste illecite e minacciato estorsioni se le proposte non fossero state accolte.
Il 9 ottobre i due difensori avevano ottenuto dal Tribunale della Libertà l’annullamento degli arresti domiciliari. Oggi Drago, per cui il Pm aveva chiesto la condanna, esce dall’inchiesta con l’assoluzione (il processo, per gli altri imputati sarà celebrato a settembre).
Gli avvocati Cormaio e Conti, nel rito abbreviato, hanno dimostrato che il tifoso valenzano non aveva mai avanzato richieste di posti gratuiti vicini allo striscione, perché i Vikings, al contrario di altre formazioni, non ne espongono, e mai ha rivendicato tagliandi omaggio. Smontata la tesi di atteggiamenti estorsivi, in caso di mancata concessione, nei confronti del club guidato da Andrea Agnelli. Anche alcune intercettazioni ambientali di riunioni tra i capi delle tifoserie hanno confermato il comportamento “corretto e cortese” di Drago.
Nella stessa inchiesta era stato coinvolto anche Fabio Trinchero, di Acqui, per gli stessi reati di cui doveva rispondere Drago: difeso dall’avvocato Cappetta, del Foro di Milano, Trinchero aveva già patteggiato la condanna a due anni