Almalaurea ‘promuove’ l’Upo
Il rapporto annuale evidenzia ottimi risultati. Avanzi: "La strada intrapresa è giusta"
ALESSANDRIA – Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato il XXII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati: le indagini hanno coinvolto 76 università aderenti al Consorzio e per l’Università del Piemonte Orientale sono confermati i risultati lusinghieri degli ultimi anni.
Il Rapporto di AlmaLaurea sul profilo dei laureati ha analizzato le performance formative di oltre 290mila laureati nel 2019: per l’Upo l’indagine ha coinvolto 2.367 laureati, di cui 1.651 di primo livello, 444 magistrali biennali e 268 a ciclo unico (i restanti sono laureati in altri corsi pre-riforma).
L’età media alla laurea per il complesso dei laureati (triennali, magistrali e magistrali a ciclo unico) è di 25,6 anni, in linea con la media nazionale (25,8). Il 61,7% dei laureati termina l’università in corso – le media italiana è del 55,7% – e il voto medio di laurea è 101,1 su 110, appena sotto la media italiana di 103,1 su 110.
Per quanto riguarda i tirocini curriculari, l’Upo conferma il trend positivo che la caratterizza: il 79,8% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, contro una media nazionale del 59,9%. Le esperienze di studio all’estero sono ancora leggermente inferiori rispetto alla media nazionale (7,2% contro l’11,2%), mentre la percentuale di studenti lavoratori è perfettamente in linea (65,2%).
Si confermano poi lusinghieri i dati sul grado di soddisfazione degli studenti, che promuovono a pieni voti l’ateneo: il 92,6% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’88,7% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, l’85,1% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate. Più in generale, il 95,1% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso.
L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 3.040 laureati Upo: i dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2018 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2014 e intervistati dopo cinque anni.
Per quanto riguarda i laureati triennali intervistati a un anno dalla laurea, l’indagine ha coinvolto 1.442 laureati: quasi la metà di essi decide di proseguire il percorso formativo, pertanto i dati raccolti riguardano i laureati che si sono immessi nel mercato del lavoro dopo il titolo.
A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è dell’81,1%, contro la media nazionale del 74,1%; la retribuzione è in media di 1.360 euro (1.210 euro la media italiana); il 77,6% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto (la media nazionale è del 58,3%).
I laureati di secondo livello del 2018 contattati dopo un anno dal titolo sono 552 (di cui 301 magistrali biennali e 251 magistrali a ciclo unico), quelli del 2014 contattati a cinque anni sono 511 (di cui 270 magistrali biennali e 241 magistrali a ciclo unico).
Tra i laureati di secondo livello intervistati a un anno dalla laurea, il tasso di occupazione è dell’82,6% (la media nazionale è del 71,7%); la retribuzione media è di 1.437 euro (la media italiana è di 1.285 euro); il 66,2% dei laureati considera il proprio titolo efficace per il lavoro svolto, in confronto a una media nazionale del 61,5%.
La fotografia a 5 anni dalla laurea conferma i dati positivi per i dottori Upo: il tasso di occupazione è dell’89,4% (86,8% la media italiana), la retribuzione media è di 1.530 euro (1.499 euro la media nazionale), l’efficacia del titolo rispetto al lavoro svolto è valutata dal 66% dei laureati (media italiana 65,3%).
«I dati del Rapporto AlmaLaurea sono davvero molto soddisfacenti – commenta il rettore Gian Carlo Avanzi e ci dicono chiaramente che la strada che abbiamo intrapreso ormai da alcuni anni è quella giusta. Aver posto gli studenti al centro della nostra visione, e dallo scorso anno al centro del nuovo Piano strategico, da come primo risultato una generazione di laureati soddisfatti, preparati e competitivi. L’Università del Piemonte Orientale si dimostra sempre più un Ateneo di eccellenza, grazie anche alle imprese, pubbliche e private, e alle istituzioni del territorio sul quale esso insiste, che credono nel nostro progetto e soprattutto nella qualità dei nostri laureati».