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    Generic, Home, Società
    Marco Bertoncini  
    15 Aprile 2020
    ore
    09:00 Logo Newsguard
    Il pensiero

    E c’è chi nega il covid

    L'emergenza? Per qualcuno è tutta un'invenzione

    Ci sono i negazionisti. Bella scoperta, è da anni che si sente (in realtà sempre più) di affezionati a correnti di pensiero antistoriche, ad esempio legate all’Olocausto. I fatti del passato non vengono solo reinterpretati in modo contrario a quanto comunemente sostenuto (revisionismo) ma direttamente negati. Non sono mai avvenuti: il genocidio degli ebrei e delle altre minoranze? “Balle”.

    In queste settimane, e sembra fenomeno in aumento, può capitare però di assistere a un nuovo tipo di negazionismo. Non di un evento del passato, più o meno remoto (una cosa che tra mancanza di cultura e interesse non è giustificabile ma leggermente più comprensibile), bensì di un accadimento del presente. L’Accadimento con la A maiuscola di questi mesi, forse di questa generazione, l’emergenza coronavirus.

    Il virus per qualcuno è stato creato ad hoc, ma non in laboratorio. È un’invenzione, una cosa che non esiste proprio, inculcataci per farci vivere nella paura dai poteri forti, dai media, dai governanti. Serve per controllarci. Per mandare l’economia del mondo a gambe all’aria. E noi siamo scemi che stiamo in casa, che non andiamo a trovare la mamma e la fidanzata, che teniamo i bimbi in casa anche se piangono disperati.

    “Se è una cosa così grave perchè non conosco nessun morto di coronavirus?”. È una frase poco significativa, probabilmente. L’ho letta su Facebook qualche giorno fa. Stavo bazzicando, scrollando annoiato la home per cercare una qualche ispirazione. Ho rapidamente derubricato la sparata alla battuta di un cretino e ho continuato a scorrere.

    “Muoiono gli anziani delle case di riposo, non noi” è un’altra frase che ho letto. È sicuramente una castroneria minore rispetto alla precedente, ha una buona dose di verità: i nonni sono tra i più esposti al covid. E sì, gli ospiti delle rsa muoiono, sono alla fine della loro vita. Si invecchia e si muore, così funziona la natura. “Il fatto è che muoiono come mosche in queste settimane, sarà mica per il virus?” Così avrei dovuto dire; però non ho risposto e ho continuato a scorrere la home.

    E ne sono venute fuori parecchie di frasi del genere. Da non crederci. E infatti quelli che le pubblicano non ci credono, al virus.

    “Tutta gente già malata quella che muore. Il covid non c’entra nulla, è un’invenzione” e simili. Ne ho lette tantissime. Sono persone che incontro per strada, che fanno la spesa (spero ogni 7-10 giorni), sono persone che hanno lavori, famiglia, vite “normali” che le scrivono queste cose. Perchè ci credono. E non capisco come, non capisco di chi sia la colpa di quello in cui credono. Sono gli stessi che tossiscono in coda di proposito, che provano a fare i furbi, non lo so.

    Non aiutano i social. Non aiutano perchè non funzionano come i bar di una volta. In quelli, se uno se ne usciva con una solenne castroneria, poteva essere mandato a quel paese o addirittura ricevere un sonoro calcio nel sedere. Ora si becca una mezza dozzina di like, magari se ci aggiunge un paio di insulti ai “potenti” (a caso) pure una ventina di condivisioni, qualcuna delle quali colpirà nel segno, facendo nuovi adepti, nuovi negazionisti. E via così. Di bar virtuale in bar virtuale.

    Che poi non ho capito veramente. A chi converrebbe averlo inventato il covid?

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