Il Piemonte cerca di fare da sé
[AGGIORNAMENTO] Sono oltre 200.000 le mascherine distribuite in questi giorni dalla Protezione Civile piemontese in tutta la regione. Alla validazione delle certificazioni lavorerà una task force di 18 esperti anche dell'Università del Piemonte Orientale
AGGIORNAMENTO: Sono oltre 200.000 le mascherine distribuite in questi giorni dalla Protezione Civile piemontese in tutta la regione: oltre 81.000 ai medici di medicina generale richieste dalle Asl, 10.000 ai farmacisti, 30.000 al personale di 741 case di riposo, 20.000 agli operatori dei consorzi rifiuti e di trasporto, 3.000 all’Arpa. A queste si aggiungono 16.000 mascherine destinate al sistema dei volontari della Protezione civile, 12.000 al personale dei servizi territoriali e agli assistenti domiciliari. Sono inoltre state consegnate 10.000 mascherine alla Polizia di Stato. Oltre a queste le Prefetture stanno distribuendo 20.000 mascherine alle Forze dell’ordine e alle Polizie municipali dei capoluoghi di Provincia e dei Comuni sopra i 20 mila abitanti. «Stiamo elaborando – sottolinea l’assessore regionale alla Protezione civile Gabusi – un piano di distribuzione ai Comuni che condivideremo nelle prossime ore con le associazioni degli enti locali e che ci consentirà di fornire un quantitativo sufficiente di mascherine ai dipendenti comunali di tutti i 1181 i Comuni piemontesi».
Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, questi potranno essere certificati grazie alla collaborazione, le competenze, le conoscenze e le strumentazioni dei tre atenei piemontesi, Politecnico e Università di Torino e Università del Piemonte Orientale. L’obiettivo è di validare, entro una settimana al massimo, la conformità a norma dei dispositivi di protezione individuale, quali mascherine sia chirurgiche che ffp2/3 e camici idrorepellenti. In particolare, le mascherine chirurgiche dovranno essere prodotte da imprese che abbiano un sistema di gestione della qualità, per poter corrispondere alla deroga al marchio CE secondo le indicazioni del Ministero della Salute. Le aziende che desiderano candidarsi potranno inviare la richiesta all’indirizzo mail autocertificazioni.covid@regione.piemonte.it. Verrà effettuata una preselezione e le realtà con le caratteristiche.
Il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Giancarlo Avanzi, osserva: «Siamo orgogliosi che le nostre competenze di ricerca, già riconosciute a livello internazionale, possano ora essere messe a disposizione, insieme a quelle degli altri Atenei, per contribuire a colmare difficoltà operative in ambito sanitario in un momento di grave emergenza. L’auspicio è che le Università piemontesi, superata questa fase delicata, rafforzino la loro collaborazione e contribuiscano così, in modo decisivo, a creare le condizioni per una piena ripresa della nostra Regione». Per mascherine e camici il coordinamento è della professoressa Alice Ravizza del Politecnico. Tra gli esperti al lavoro insieme a lei, Elisa Bona e Michele Laus dell’Università del Piemonte Orientale. Per i tamponi e i relativi reagenti di amplificazione dell’Rna virale, sotto il coordinamento del professor Umberto Dianzani dell’Università del Piemonte Orientale, c’è tra gli altri esperti la professoressa Marisa Gariglio dello stesso ateneo.
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TORINO – Il Piemonte cerca di fare da sé e ha adottato tutte le misure necessarie per essere autosufficiente. Lo hanno spiegato il presidente Alberto Cirio, alcuni assessori ed esponenti delle università regionali, con le quali sono state strette importanti collaborazioni.
In sintesi, il Piemonte ha annunciato che “i dispositivi prodotti potranno essere certificati grazie alla collaborazione, le competenze, le conoscenze e le strumentazioni dei tre atenei piemontesi, Politecnico e Università di Torino e Università del Piemonte Orientale. L’obiettivo è di validare, entro una settimana al massimo, la conformità a norma dei dispositivi di protezione individuale, quali mascherine sia chirurgiche che ffp2/3 e camici idrorepellenti“. Alla validazione delle certificazioni lavorerà una task force di 18 esperti.
“Da una parte l’unità di crisi continua a moltiplicare i suoi sforzi per recuperare in autonomia materiale da tutto il mondo, tant’è che oggi sono arrivate due milioni di mascherine chirurgiche direttamente dal Brasile – ha detto il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Dall’altra ci muoviamo in autonomia. Siamo stati la prima regione a produrre mascherine, che già oggi stiamo distribuendo gratuitamente a tutto il Piemonte”.
Verrà effettuata una preselezione e le realtà con le caratteristiche idonee potranno inviare i campioni per l’analisi da parte dei laboratori. Una trentina di aziende hanno già proposto la propria candidatura.
“L’iniziativa – ha spiegato il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna – rappresenta un esempio di relazione virtuosa tra le Università, la Regione e il tessuto produttivo del territorio. Una risposta all’eccezionale emergenza posta dalla pandemia Covid-19”.