Decessi e contagi, va un po’ meglio. Le slide
L'analisi dei dati induce a cauto ottimismo. Cirio: "Bisogna chiudere per davvero"
TORINO – Un leggero ma significativo miglioramento. E, soprattutto, una tendenza che ci fa ben sperare. Analizzando i dati degli ultimi giorni relativi a decessi e casi di positività da Covid-19 emerge un barlume di ottimismo: stop alla crescita esponenziale ma un avvicinamento dei grafici a quella che l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, chiama “curva logistica”. Un rallentamento, dunque, per quanto riguarda decessi, casi gravi e ricoveri in terapia intensiva.
LE SLIDE DELLA REGIONE PIEMONTE
L’assessore è intervenuto in una conferenza stampa (oggi alle 17), dopo l’apertura affidata al governatore Alberto Cirio. Il quale ha spiegato, sostanzialmente, che “non bisogna chiudere per finta, ma occorre farlo per davvero”, motivo per cui ha emesso ordinanze che sono più stringenti di quelle governative, pur seguendo le competenze che spettano alla Regione.
“Abbiamo predisposto – spiega Cirio – di chiudere chiudiamo tutto quel che dipende dalla Regione, quindi una stretta sui mercati, sulle seconde case, il fermo dei cantieri, la misurazione di febbre in luoghi aperti. E poi: nei negozi si va uno per famiglia. Noi adottiamo la linea del rigore fin da subito”.
Cirio, in particolare, chiede chiarezza: “Le aziende hanno difficoltà a capire se possono stare aperte o chiuse. Ci sono molti codici e molte variabili e il mio timore è che, in questo modo, molte ditte continuino a essere operative. Ed è pericoloso. Bisogna impedire forme di assembramento. Con le prefetture stiamo analizzando due aspetti che sembrano in contrasto tra la nostra ordinanza e decreto di Conte: una è la chiusura di uffici pubblici, che andrà definita con autorità competenti, e lo verificheremo; l’altra riguarda gli ordini professionali. Per me devono chiudere gli uffici, come d’accordo con gli Ordini, se non hanno pratiche indifferibili; per Conte, invece, rimangono aperti. Ho trasmesso al ministero degli Interni la nostra ordinanza che è più restrittiva, dunque dovrebbe avere più valore”.
“Il Piemonte è tra le prime regioni italiane che si sono mosse per essere autosufficienti – aggiunge Cirio – La mascherina che io indosso (e ne arriveranno 600.000 pezzi) è stata realizzata in autonomia. Era necessario lavorare per recuperare materiali e non aveva senso aspettare che gli altri le producessero”.
A proposito di mascherine, l’assessore Chiara Caucino spiega: “Abbiamo distribuito in 700 strutture per anziani 30.000 mascherine, in più 12.000 saranno distribuite ai servizi territoriali. Altre 10.000 sono state ordinate”.