La polverina magica era una trappola: derubati gli amanti occasionali
La donna si faceva portare a casa delle vittime facendo intendere che 'ci sarebbe stata', ma poi stordiva il malcapitato di turno per svaligiarne l'appartamento. Almeno un paio le vittime. Presa mentre ne incontrava un terzo
La donna si faceva portare a casa delle vittime facendo intendere che 'ci sarebbe stata', ma poi stordiva il malcapitato di turno per svaligiarne l'appartamento. Almeno un paio le vittime. Presa mentre ne incontrava un terzo
Ad architettare almeno un paio di incontri con furto – ma chissà quanti non sono stati denunciati – è stata una bulgara residente a Valenza, K.M., 39enne, ora in carcere a Vercelli.
La donna aveva adescato online un casalese di 60 anni, incontrato di persona e poi, con la promessa di un rapporto sessuale, si era fatta portare a casa sua. Prima di arrivare al dunque la donna avrebbe offerto una sorta di polvere che avrebbe aumentato le prestazioni del malcapitato. Caduto invece in un sonno profondo. Al risveglio, insieme alla sconosciuta erano spariti il bancomat, due telefoni cellulari, un orologio da polso e denaro contante. Le indagini della Polizia hanno identificato un’altra vittima, a Novara, rapinata con la stessa tecnica. In quell’occasione la donna si era portata a casa senza svestirsi telecamere, videocamere, telefoni cellulari, due orologi da polso e preziosi.
Entrambe le vittime, in una successiva individuazione fotografica, riconoscevano K.M. come autrice delle rapine.
La bulgara era pronta a ripetere a Genova la truffa, quando è stata fermata e perquisita dagli agenti: aveva inborsa un flacone di narcotico da ricondurre alla sostanza utilizzata nelle precedenti rapine e che verosimilmente avrebbe fatto ingerire anche al casalese.
Nella residenza valenzana la donna aveva ancora alcuni oggetti trafugati dalle case dei partners.