Oro etico per la gioielleria. Valenza si adegua al mercato
Uno studio CNA Orafi evidenzia alcuni punti per valorizzare il settore. Tra cui garantire che dalla miniera alle mani dell'artigiano, l'oro non sia 'insanguinato' da sfruttamenti. La maggioranza della clientela sarebbe attenta all'etica dei prodotti
Uno studio CNA Orafi evidenzia alcuni punti per valorizzare il settore. Tra cui garantire che dalla miniera alle mani dell'artigiano, l'oro non sia 'insanguinato' da sfruttamenti. La maggioranza della clientela sarebbe attenta all'etica dei prodotti
“Per eticità qui si deve intendere una richiesta di maggiore trasparenza e tracciabilità della produzione orafa fin dall’origine della materia prima per arrivare alle diverse fasi di lavorazione e di distribuzione”, spiega Arduino Zappaterra, CNA Orafi.
Alcuni grandi gruppo del lusso hanno già virato in questa direzione, impegnandosi pubblicamente a rivedere le proprie catene della distribuzione delle materie prime. Le miniere d’oro non devono sfruttare i lavoratori – per esempio – e il lavoro artigianale, che per le sue caratteristiche ha un basso impatto ambientale, deve rientrare il parametri internazionali. Secondo alcune ricerche a livello internazionale, il 66% dei consumatori cerca attivamente questi valori nei brand che acquista. Insomma, anche a Valenza si sta diffondendo l’idea dell’oro etico, anche se per ora se ne parla nei ‘focus group’, simposi e nei grandi tavoli. La realtà commerciale potrebbe essere ben diversa, insomma.
Ad ogni modo il progetto Gold si focalizza sua altri aspetti, uno non nuovo: l’internazionalizzazione. Le aziende orafe sono già avviate su questo fronte, basti pensare che l’export valenzana è la maggior voce economica della provincia di Alessandria. Oltre alle iniziative in ambito fieristico sono da segnalare gli importanti accordi siglati con operatori di e-commerce sia in Europa che in Cina come ad esempio la partnership con Ynap (yoox) e Alibaba (Tmall, Tglobal ,Italian pavillion).
Parallelamente si deve sviluppare il alto della formazione, pre e post diploma. Anche in questo caso la città dell’oro si è spesa abbastanza, anche se artigiani orafi se ne trovano sempre meno.
Il progetto Gold sarà utilizzato dalla CNA per promuovere un approfondito confronto con le altre Associazioni di categoria e tutti gli interlocutori di settore interessati a misurarsi su questioni così importanti
per il futuro del settore orafo, compreso il Ministero dello Sviluppo Economico.