Riparte la caccia di selezione al cinghiale, oltre 4 mila capi da abbattere
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
6 Aprile 2019
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Riparte la caccia di selezione al cinghiale, oltre 4 mila capi da abbattere

Riprende da lunedì 8 aprile la caccia di selezione al cinghiale. La riapertura della stagione è stata decida dalla giunta regionale con l'obiettivo di contenere il numero di ungulati e la proliferazione che sta causando danni ingenti soprattutto alle colture. Resterà aperta ininterrottamente fino alla primavera 2020, dando priorità alle zone di maggiore proliferazione

Riprende da lunedì 8 aprile la caccia di selezione al cinghiale. La riapertura della stagione è stata decida dalla giunta regionale con l'obiettivo di contenere il numero di ungulati e la proliferazione che sta causando danni ingenti soprattutto alle colture. Resterà aperta ininterrottamente fino alla primavera 2020, dando priorità alle zone di maggiore proliferazione

PROVINCIA – Riprende da lunedì 8 aprile la caccia di selezione al cinghiale. La riapertura della stagione è stata decida dalla giunta regionale con l’obiettivo di contenere il numero di ungulati e la proliferazione che sta causando danni ingenti soprattutto alle colture. A livello regionale, si parla di oltre 4 mila capi.

“Al fine del contenimento dei danni causati dai cinghiali alle colture in Piemonte, per la prima volta viene anticipato l’avvio della caccia di selezione e novità importante viene mantenuta l’apertura della caccia fino alla primavera 2020, senza interruzioni”, spiegano dall’assessorato Agricoltura Caccia e Pesca.

Un’altra novità introdotta dalla delibera è il prelievo prioritario nelle aree critiche di presenza del cinghiale, di femmine e piccoli della specie. Per questo punto gli istituti di gestione della caccia dovranno integrare i piani entro il 30 aprile 2019.

Il piano della provincia di Alessandria risale al 2013. Ne era stato fatto un aggiornamento, poi bocciato dal Tar su ricorso di associazioni animaliste. Entra fine mese ne dovrà quindi essere presentato un’altro che tenga conto delle direttive espresse da Ispra, l’istituto nazionale competente. Solo recentemente, la regione ha stanziato 1,8 milioni di euro per i risarcimenti agli agricoltori provocati dai cinghiali. Solo nella zona dell’acquese e ovadese i danni denunciati ammontano però a 600 mila euro.

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