Ando Gilardi, fotografo e critico antigrazioso
La Gam di Torino dedica una mostra allautore della storia della foto pornografica nato ad Arquata Scrivia e vissuto a Ponzone
La Gam di Torino dedica una mostra allautore della storia della foto pornografica nato ad Arquata Scrivia e vissuto a Ponzone
Ne scriviamo oggi in occasione di una mostra che la GAM di Torino presenta negli spazi della Wunderkammer relativa a una selezione dei suoi scatti eseguiti in Italia tra il 1950 e il 1962. Premesso che senza le sue “Storia sociale della fotografia” (1976) e “Storia della fotografia pornografica” (2002) le conoscenze di questa disciplina e delle vicende che l’hanno caratterizzata sarebbero monche e manchevoli, che l’Archivio di cui la Fototeca Gilardi (con sede a Milano) dispone di un patrimonio immenso e accessibile di negativi che raccontano la storia dei tempi vissuti dall’autore, di grande interesse è la mostra per avvicinare l’autore e le sue straordinarie capacità narrative.
La mostra vuole dare spazio infatti all’approccio umano dell’autore verso il soggetto fotografato, alla sua visione politica dell’esistenza e al profondo rispetto per l’altro. Composta da una selezione di 55 immagini italiane, in prevalenza istantanee prese nei luoghi di occupazione e nelle abitazioni, è un documento delle condizioni di lavoro e di vita degli operai, dei braccianti agricoli e delle rispettive famiglie. L’allestimento delinea un itinerario articolato fra alcune inchieste legate a momenti di cronaca e a eventi che fecero notizia in quegli anni.
Temi ricorrenti sono l’infanzia, il lavoro, l’emancipazione femminile, l’identità degli italiani, gli scioperi, le attività sindacali. Arricchiscono la mostra documenti e rotocalchi originali che accompagnano il visitatore in un viaggio alla scoperta della ricchezza dell’archivio del fotografo. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con la Fototeca Gilardi, è l’occasione per valorizzare il recupero e la digitalizzazione dell’importante collezione di negativi del fondo Ando Gilardi Reporter, portato a termine nel 2017 da ABF – Atelier per i Beni Fotografici di Torino.
Gilardi, nato nel 1921 ad Arquata Scrivia, si chiamava Aldo e fu poi ribattezzato Ando da partigiano. Era fermamente convinto del valore e del potere dello scatto quale documento e a questa tesi consacrò studi e ricerche, attraverso numerose pubblicazioni e riviste da lui fondate o dirette.
L’interesse di Ando Gilardi per la fotografia nasce nell’immediato dopoguerra quando, rientrato a Genova, dopo aver passato con i partigiani il periodo del conflitto, fu reclutato nel laboratorio di riproduzione fotografica dalla Commissione Interalleata per la Documentazione dei Crimini di Guerra, a supporto del processo di Norimberga. Militante del Partito Comunista, fu giornalista di L’Unità, Vie Nuove e del settimanale sindacale Lavoro. Proprio per Lavoro, Gilardi iniziò a realizzare i servizi fotografici a supporto visivo per i suoi articoli di inviato in Italia, fra il 1950 e il 1962.
L’esposizione rivela come il linguaggio fotografico di taglio post neorealista e giornalistico di Ando Gilardi fosse supportato da una cultura visiva d’oltralpe e d’oltre oceano, con un occhio di riguardo alle immagini della Grande Depressione americana, le campagne fotografiche promosse dalla Farm Security Administration nell’ambito del New Deal, della Straight e della Street Photography. L’immagine non veniva rubata da Gilardi, ma con i suoi scatti il soggetto diventava testimone, interlocutore e attore dell’attimo impresso sulla fotografia.
La mostra “Ando Gilardi Reporter. Italia 1950-1962” apre le attività di “Archiviare il Presente”, contenitore culturale per un progetto condiviso fra enti, associazioni culturali, centri polivalenti e gallerie che avrà luogo nella primavera 2019 e rientra nella Kermesse Fo-To Fotografi a Torino.
a cura di Daniela Giordi
Fino al 16 giugno 2019
Wunderkammer GAM
Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
via Magenta 31, Torino
www.gamtorino.it