Ando Gilardi, fotografo e critico antigrazioso
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Ando Gilardi, fotografo e critico antigrazioso

La Gam di Torino dedica una mostra all’autore della storia della foto pornografica nato ad Arquata Scrivia e vissuto a Ponzone

La Gam di Torino dedica una mostra all’autore della storia della foto pornografica nato ad Arquata Scrivia e vissuto a Ponzone

OPINIONI – Il personaggio, per chi ha avuto occasione di incontrarlo, era di quelli che non si dimenticano. Un vulcano in eruzione, un fiume in piena, una carica inesauribile.  Ando Gilardi, fotografo, fotoreporter, giornalista, storico e critico della fotografia – nonché pittore di ambito pseudoinformale e polimaterico, per quanto questa categoria possa essere applicata al suo vorticoso utilizzo dei materiali, del pennello e dei colori – era nato ad Arquata Scrivia nel 1921 ed è morto a Ponzone – dove trascorse gli ultimi anni della sua intensa vita – nel 2012.

Ne scriviamo oggi in occasione di una mostra che la GAM di Torino presenta negli spazi della Wunderkammer relativa a una selezione dei suoi scatti eseguiti in Italia tra il 1950 e il 1962. Premesso che senza le sue “Storia sociale della fotografia” (1976) e “Storia della fotografia pornografica” (2002) le conoscenze di questa disciplina e delle vicende che l’hanno caratterizzata sarebbero monche e manchevoli, che l’Archivio di cui la Fototeca Gilardi (con sede a Milano) dispone di un patrimonio immenso e accessibile di negativi che raccontano la storia dei tempi vissuti dall’autore, di grande interesse è la mostra per avvicinare l’autore e le sue straordinarie capacità narrative.

La mostra vuole dare spazio infatti all’approccio umano dell’autore verso il soggetto fotografato, alla sua visione politica dell’esistenza e al profondo rispetto per l’altro. Composta da una selezione di 55 immagini italiane, in prevalenza istantanee prese nei luoghi di occupazione e nelle abitazioni, è un documento delle condizioni di lavoro e di vita degli operai, dei braccianti agricoli e delle rispettive famiglie. L’allestimento delinea un itinerario articolato fra alcune inchieste legate a momenti di cronaca e a eventi che fecero notizia in quegli anni.

Temi ricorrenti sono l’infanzia, il lavoro, l’emancipazione femminile, l’identità degli italiani, gli scioperi, le attività sindacali. Arricchiscono la mostra documenti e rotocalchi originali che accompagnano il visitatore in un viaggio alla scoperta della ricchezza dell’archivio del fotografo. Il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con la Fototeca Gilardi, è l’occasione per valorizzare il recupero e la digitalizzazione dell’importante collezione di negativi del fondo Ando Gilardi Reporter, portato a termine nel 2017 da ABF – Atelier per i Beni Fotografici di Torino.

Gilardi, nato nel 1921 ad Arquata Scrivia, si chiamava Aldo e fu poi ribattezzato Ando da partigiano. Era fermamente convinto del valore e del potere dello scatto quale documento e a questa tesi consacrò studi e ricerche, attraverso numerose pubblicazioni e riviste da lui fondate o dirette.

L’interesse di Ando Gilardi per la fotografia nasce nell’immediato dopoguerra quando, rientrato a Genova, dopo aver passato con i partigiani il periodo del conflitto, fu reclutato nel laboratorio di riproduzione fotografica dalla Commissione Interalleata per la Documentazione dei Crimini di Guerra, a supporto del processo di Norimberga. Militante del Partito Comunista, fu giornalista di L’Unità, Vie Nuove e del settimanale sindacale Lavoro. Proprio per Lavoro, Gilardi iniziò a realizzare i servizi fotografici a supporto visivo per i suoi articoli di inviato in Italia, fra il 1950 e il 1962.

L’esposizione rivela come il linguaggio fotografico di taglio post neorealista e giornalistico di Ando Gilardi fosse supportato da una cultura visiva d’oltralpe e d’oltre oceano, con un occhio di riguardo alle immagini della Grande Depressione americana, le campagne fotografiche promosse dalla Farm Security Administration nell’ambito del New Deal, della Straight e della Street Photography. L’immagine non veniva rubata da Gilardi, ma con i suoi scatti il soggetto diventava testimone, interlocutore e attore dell’attimo impresso sulla fotografia.

La mostra “Ando Gilardi Reporter. Italia 1950-1962” apre le attività di “Archiviare il Presente”, contenitore culturale per un progetto condiviso fra enti, associazioni culturali, centri polivalenti e gallerie che avrà luogo nella primavera 2019 e rientra nella Kermesse Fo-To Fotografi a Torino.

Ando Gilardi Reporter. Italia 1950 -1962
a cura di Daniela Giordi
Fino al 16 giugno 2019
Wunderkammer GAM
Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
via Magenta 31, Torino
www.gamtorino.it
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