Il Decreto Sicurezza “spacca” gli Enti Locali: la Regione pensa al ricorso, i Comuni si dividono
La legge voluta dal ministro Salvini mostra i primi effetti, producendo schieramenti fra favorevoli e contrari. I sindaci dei centri zona si dichiarano tutti pronti ad applicare la normativa, ma c'è chi lotta per volerla cambiare.
La legge voluta dal ministro Salvini mostra i primi effetti, producendo schieramenti fra favorevoli e contrari. I sindaci dei centri zona si dichiarano tutti pronti ad applicare la normativa, ma c'è chi lotta per volerla cambiare.
ALESSANDRIA – La legge voluta dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini spacca l’Italia (e la provincia): mentre la Regione Piemonte si prepara a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale, ritenendo che il provvedimento vìoli le prerogative delle Regioni, sia discriminatorio rispetto ai diritti dei migranti e pericoloso per i cittadini italiani (perché ritenuto “criminogeno”, creando sempre più irregolari senza tutele né controlli, anche sanitari), il sindaco di Alessandria firma (insieme ad altri 450 colleghi della nostra penisola) l’appello per sostenere l’importanza del provvedimento, diventato operativo.
E’ sicuramente presto per misurare gli effetti della nuova Legge, anche se è evidente come un irrigidimento di certe posizioni e procedure sia già in atto, ma ciò che oggi si può registrare è una presa di posizione assai variegata da parte degli Enti Locali, a partire da quelli del nostro territorio.

Nel video Monica Cerutti, assessore regionale a Pari Opportunità, Diritti Civili e Immigrazione spiega nel dettaglio le ragioni del ricordo alla Corte Costituzionale, mentre Riccardo Molinari, capogruppo della Lega Nord alla Camera dei Deputati, illustra le ragioni che hanno portato alla Legge Sicurezza recentemente approvata.