Valenza tende la mano ai veneti: “Collaboriamo per far crescere VicenzaOro”
Soddisfatti i gioiellieri valenzani del salone appena concluso? "Nì". Presenze in linea con l'anno scorso e più interesse da Cina e Stati Uniti. Per far crescere l'appuntamento gli orafi sono pronti a "dialogare"
Soddisfatti i gioiellieri valenzani del salone appena concluso? "Nì". Presenze in linea con l'anno scorso e più interesse da Cina e Stati Uniti. Per far crescere l'appuntamento gli orafi sono pronti a "dialogare"
Il Salone ha registrato 1500 buyer, selezionati in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico attraverso l’Ice (Agenzia per l’Internazionalizzazione delle imprese italiane) e in stretto coordinamento con Confindustria Federorafi.
“Siamo moderatamente soddisfatti del numero e della qualità dei visitatori”. Non si sbilancia Barberis, che però offre collaborazione: “Si è aperto ormai un dialogo stretto tra la nostra Associazione e la direzione della fiera per concordare i prossimi passi rivolti a far diventare il Salone vicentino sempre più un appuntamento decisivo nel panorama fieristico internazionale”.
Persa la fiera a Valenza – in tutti i sensi, visto che Piemonte Expo è stata venduta a Damiani – non resta che allearsi con il concorrente storico, nel settore ancora più fiorente di tutta la provincia. L’export della gioielleria traina ancora l’economia locale, anche se la maggior parte finisce all’estero.