“Pubblicità Publicité”: chi eravamo per meglio comprendere chi siamo diventati
Palazzo Robellini ad Acqui Terme diventa, con il Liceo Saracco, il fulcro di una sempre attuale opportunità di ammirazione per il bello. Protagonista questanno la pubblicità in Italia. Ne fa raccolta un interessante libro che, con le sue pagine colorate, ne è la sintesi perfetta
Palazzo Robellini ad Acqui Terme diventa, con il Liceo Saracco, il fulcro di una sempre attuale opportunità di ammirazione per il bello. Protagonista quest?anno la pubblicità in Italia. Ne fa raccolta un interessante libro che, con le sue pagine colorate, ne è la sintesi perfetta
Acqui Terme, che dal 1970 sfoggia con rinnovata grazia e coerenza, la peculiarità di confermarsi punto di riferimento per l’Arte e le sue avanguardie con l’antologica del Liceo Saracco, quest’anno dedicata a Lucio Fontana e la sua terza dimensione, da qualche anno offre anche, e in contemporanea, l’occasione di ammirare mostre di alto profilo grazie alla sagacia di personaggi del calibro di Adriano Benzi e Rosalba Dolermo.
Palazzo Robellini diventa pertanto, con il Liceo Saracco, il fulcro di una sempre attuale opportunità di ammirazione per il bello. Protagonista quest’anno la pubblicità in Italia. Ne fa raccolta l’interessante libro dal titolo Pubblicità Publicité che, con le sue pagine colorate, ne è la sintesi perfetta. E che, come bene sottolinea nell’introduzione il sindaco della città di Acqui Terme, Lorenzo Lucchini, ci racconta, attraverso la storia della pubblicità “chi eravamo per meglio comprendere chi siamo diventati”.
L’osservazione del delegato di Alessandria dell’Accademia Italiana della Cucina, Luigi Bussolino, è invece di “stupore” per un’esposizione che riesce ad abbracciare un periodo tanto lungo: cent’anni. Per il presidente onorario Onav, Lorenzo Marinello, la “nobile arte” della pubblicità, messa in risalto dalla passione di Adriano e Rosalba, è glorificata nella fortunata coincidenza con l’Anno nazionale del cibo italiano mentre per la presidente Rotary club di Acqui Terme, Maria Vittoria Buffa, l’affermazione è che “se la réclame sparisse dal mondo vedremmo sparire con lei alcuni dei segni più vivi della nostra civiltà”, bene evidenziati nella parole della presidente Cento Amici del Libro, Laura Tirelli, che si sofferma sul fatto che “la storia non è solo quella dei grandi eventi ma anche la vita quotidiana, gli usi e i gusti della gente e pertanto le locandine e i manifesti (esposti e riprodotti magistralmente nel libro) ci riportano alla fantasia dei grafici, dei disegnatori e degli artisti che si sono sbizzarriti per illustrare generi di conforto come vini, liquori, cibi e prodotti alimentari”. E le voci di ammirazione non si fermano qui. Il folto pubblico presente al vernissage, che con curiosità ha subito consultato il bel libro dalla livrea raffinata, riconoscendo il legame indiscutibile che esiste fra Arte e pubblicità ha reso onore a quest’opera, certamente unica nel suo genere.
Adriano Benzi, imprenditore metalmeccanico di Acqui Terme, da sempre appassionato d’arte e collezionista di stampe storiche e contemporanee, è curatore di importanti mostre sia alla Biblioteca Braidense di Milano sia alla Biblioteca Queriniana di Brescia. Ideatore e realizzatore per più di un decennio delle mostre di Casa Felicia a Cavatore può vantare di avere avuto la collaborazione di artisti del calibro di Armando Donna, Giacomo Soffiantino, Mario Calendri, Francesco Tabusso, Enrico Paulucci, Fernando Eandri, Sergio Saroni, Piero Ruggeri, Francesco Casorati. Con Rosalba Dolermo, nel 2016, ha curato la mostra “I Menu raccontano – storie in tavola” e nel 2017 “Romano Levi – artista e poeta” a Palazzo Robellini di Acqui Terme.
Rosalba Dolermo curatrice del marchio “Vecchiantico AB Collezionismo” e dei siti www.vecchiantico.com e www.mostre–vecchiantico.com è stata coordinatrice delle mostre di Casa Felicia di Cavatore nonché delle immagini, delle schede e del libro/catalogo della mostra “Menu – Arte con Gusto” a Palazzo Robellini di Acqui Terme. Si diletta a eseguire raffinate e originali “Mail Art”.