Rocambolesco inseguimento con lancio di chiodi in strada: la Polizia ferma i ladri di bancomat
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Rocambolesco inseguimento con lancio di chiodi in strada: la Polizia ferma i ladri di bancomat

E' stata arrestata dopo un rocambolesco inseguimento lungo la Colla che porta a Valenza da una pattuglia della Polizia Stradale con il successivo ausilio delle Volanti di Alessandria e Tortona la banda dei ladri di bancomat in trasferta per fare colpi al Nord. Durante la fuga i tre hanno lanciato chiodi, i cosiddetti "triboli" lungo la strada

E' stata arrestata dopo un rocambolesco inseguimento lungo la Colla che porta a Valenza da una pattuglia della Polizia Stradale con il successivo ausilio delle Volanti di Alessandria e Tortona la banda dei ladri di bancomat in trasferta per fare colpi al Nord. Durante la fuga i tre hanno lanciato chiodi, i cosiddetti "triboli" lungo la strada

 VALENZA – Sono stati fermati e arrestati dalla Polizia Stradale di Valenza nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 ottobre tre pugliesi in “trasferta” al Nord, dopo un lungo inseguimento partito dalla Colla lungo la strada provinciale 494 che unisce la città dell’oro e Alessandria. La pattuglia della Polstrada durante un normale controllo del territorio ha notato lungo la strada che unisce Valenza e Valmadonna a tarda notte una BMW, seguita a breve distanza da un’altra vettura, con targa bulgara posticcia, risultata poi non abbinata realmente al veicolo. La volante insospettita ha superato le auto e ha intimato l’alt: dopo un primo rallentamento della BMW come a volersi fermare, il mezzo è partito a tutta velocità mettendo in atto un vero e proprio “rally di Montecarlo” fino al centro di Valenza, come lo ha definito il comandante della Polstrada Paolo Di Quattro. Durante il rocambolesco inseguimento dei tre il passeggero sul sedile posteriore ha iniziato a lanciare dal finestrino dell’auto chiodi a più punte lungo la strada, i cosiddetti “triboli” per arrestare l’inseguimento della volante. Questi chiodi venivano già utilizzati dai romani per allontanare le popolazioni barbariche nemiche.

La fuga è proseguita per le vie del centro città a folle velocità per poi terminare lungo una rotatoria all’altezza di via Galvani in zona Esselunga dove la banda dei tre pugliesi ha perso il controllo del mezzo, carambolando contro tre auto parcheggiate. Il conducente è stato subito fermato dalla Polstrada che è riuscita a immobilizzare l’uomo, Vincenzo Capone, di 35 anni nato a Cerignola (Foggia). Nel tentativo di vincere la resistenza del fuggitivo uno degli agenti è stato lievemente ferito, con una prognosi di 7 giorni. Gli altri due membri della banda, Leonardo Ferrara di 37 anni nato a Foggia e Gabriele De Simone di 32 anni nato a Cerignola (FG) sono stati presi in un secondo momento, uno mentre fuggiva lungo un canale di scolo e l’altro tra la vegetazione di un campo grazie all’aiuto delle Volanti della Polizia di Alessandria e di un equipaggio di Tortona allertate dai colleghi e arrivate di rinforzo.

Una volta aperto il bagagliaio della berlina è stato subito ben chiaro sia il motivo della presenza che della fuga dei cerignolani: c’erano attrezzi ed arnesi verosimilmente utilizzati per l’asportazione di sportelli bancomat. Oltre quindi ai chiodi a più punte utilizzati per arrestare le altre auto, in questo caso la Volante, e darsi alla fuga c’erano anche un ariete, due coltelli, passamontagna e anche lo strumento per eccellenza per far saltare i bancomat, quello che viene chiamato “marmotta” nel quale viene inserita prima polvere pirica e poi lo stesso strumento viene inserito dentro il bancomat e con una miccia viene fatto saltare così da scardinarlo e poter recuperare il denaro al suo interno.

I tre “trasfertisti”, già noti alle forze dell’ordine con precedenti di reati contro il patrimonio e la persona, sono stati arrestati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale oltre che per i reati di porto di oggetti atti ad offendere, danneggiamento, lesioni dolose e detenzione di materiale esplosivo. La “capacità a delinquere” e la pericolosità degli arnesi in loro possesso hanno subito fatto sospettare che la banda dei bancomat fosse al Nord per mettere a segno questi colpi. Non si è proceduto quindi nei confronti dei tre pugliesi per direttissima, ma il Pubblico Ministero Vona ha deciso per la custodia cautelare in carcere e ha disposto che la Polizia prosegua nelle indagini eseguendo approfondimenti per capire se nell’ultimo periodo in provincia siano stati presi di mira altri bancomat.

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