I ‘compro oro’ e le regole ancora “critiche”
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I ‘compro oro’ e le regole ancora “critiche”

Confronto parlamentare quasi tutto piemontese sulle nuove norme antiriciclaggio per la delegazione di Confindustria Federorafi e Federpreziosi - Confcommercio ieri in Senato insieme a Daniele Borioli (alessandrino), Gianluca Susta (biellese), e Donella Mattesini (senatrice toscana)

Confronto parlamentare quasi tutto piemontese sulle nuove norme antiriciclaggio per la delegazione di Confindustria Federorafi e Federpreziosi - Confcommercio ieri in Senato insieme a Daniele Borioli (alessandrino), Gianluca Susta (biellese), e Donella Mattesini (senatrice toscana)

ECONOMIA – Confronto parlamentare quasi tutto piemontese per la delegazione di Confindustria Federorafi e Federpreziosi – Confcommercio ieri in Senato. Al centro della riunione con Daniele Borioli (alessandrino), Gianluca Susta (biellese), e Donella Mattesini (senatrice toscana) quelle che gli operatori della filiera del gioiello definiscono “le criticità” che stanno incontrando nell’applicazione delle nuove norme antiriciclaggio e quelle relative alla regolamentazione dei ‘compro oro’ (anche in questo caso in relazione alla prevenzione di reati riferiti al riciclaggio o finanziamento del terrorismo). L’incontro rientrava nell’ambito delle attività di sensibilizzazione che Federorafi e Federpreziosi hanno avviato per “informare le istituzioni sulla problematica applicazione dei nuovi provvedimenti” come si legge su una nota diffusa al termine dell’incontro organizzato da Donella Mattesini prima firmataria del primo progetto di legge di regolamentazione dei ‘compro oro’. I rappresentanti delle imprese hanno lamentato “alcune storture che, come spesso accade quando il processo parlamentare è posto in secondo piano, come nel caso dei decreti delegati, si rivelano solo in sede di applicazione”. In ogni caso, in apertura della discussione sono state espresse “parole di pur plauso per l’introduzione di una norma che finalmente offre una regolamentazione al settore dei ‘compro oro’, cresciuto fino a oggi in regime di totale anarchia legislativa che peraltro ha consentito, a fianco della maggioranza di operatori onesti e rispettosi della legge, anche ai disonesti di poter prosperare”.

La delegazione imprenditoriale ha illustrato ai senatori “le difficoltà che gli operatori incontrano sul campo, ottenendo la loro piena disponibilità e collaborazione a venire incontro alle esigenze del settore per non ostacolare oltre modo l’operatività di un comparto che rappresenta una eccellenza italiana ed una importante voce positiva della bilancia dei pagamenti, pur tuttavia nel rispetto della esigenza pubblica di tutela della legalità”. In particolare, conclude la nota, i senatori presenti hanno confermato che “nel brevissimo si renderanno parte attiva per concordare con il Governo tipologia e modalità di revisione e di ‘manutenzione’ delle nuove normative”. Il fenomeno dei ‘compro oro’ ha registrato un primo stop, dopo l’impennata di aperture negli anni precedenti, nel 2014. In questo periodo, secondo una inchiesta pubblicata allora da ‘Il Sole 24 Ore’, sarebbe stata registrata la contrazione maggiore del numero di negozi. Non esiste un registro ufficiale, ma nonostante la mancanza di banche dati specifiche, il quotidiano confindustriale parlava di numero di esercenti passato, a livello nazionale, dai 35.000 (gioiellerie incluse) di inizio 2013 a circa 23.000. In calo anche il medio che tra il 2011 e il 2012 aveva raggiunto quasi 600.000 euro l’anno per poi calare in modo netto.
 

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