I ‘compro oro’ e le regole ancora “critiche”
Confronto parlamentare quasi tutto piemontese sulle nuove norme antiriciclaggio per la delegazione di Confindustria Federorafi e Federpreziosi - Confcommercio ieri in Senato insieme a Daniele Borioli (alessandrino), Gianluca Susta (biellese), e Donella Mattesini (senatrice toscana)
Confronto parlamentare quasi tutto piemontese sulle nuove norme antiriciclaggio per la delegazione di Confindustria Federorafi e Federpreziosi - Confcommercio ieri in Senato insieme a Daniele Borioli (alessandrino), Gianluca Susta (biellese), e Donella Mattesini (senatrice toscana)
La delegazione imprenditoriale ha illustrato ai senatori “le difficoltà che gli operatori incontrano sul campo, ottenendo la loro piena disponibilità e collaborazione a venire incontro alle esigenze del settore per non ostacolare oltre modo l’operatività di un comparto che rappresenta una eccellenza italiana ed una importante voce positiva della bilancia dei pagamenti, pur tuttavia nel rispetto della esigenza pubblica di tutela della legalità”. In particolare, conclude la nota, i senatori presenti hanno confermato che “nel brevissimo si renderanno parte attiva per concordare con il Governo tipologia e modalità di revisione e di ‘manutenzione’ delle nuove normative”. Il fenomeno dei ‘compro oro’ ha registrato un primo stop, dopo l’impennata di aperture negli anni precedenti, nel 2014. In questo periodo, secondo una inchiesta pubblicata allora da ‘Il Sole 24 Ore’, sarebbe stata registrata la contrazione maggiore del numero di negozi. Non esiste un registro ufficiale, ma nonostante la mancanza di banche dati specifiche, il quotidiano confindustriale parlava di numero di esercenti passato, a livello nazionale, dai 35.000 (gioiellerie incluse) di inizio 2013 a circa 23.000. In calo anche il medio che tra il 2011 e il 2012 aveva raggiunto quasi 600.000 euro l’anno per poi calare in modo netto.