Egea punta a crescere con il teleriscaldamento
Durante l'assemblea dei soci del gruppo che ha sede ad Alba è stato anche fatto il punto sull'intervento di Alessandria dove sono stati conclusi i quattro lotti di lavoro e allacciati più di 50 edifici che a regime dovrebbero essere 767
Durante l'assemblea dei soci del gruppo che ha sede ad Alba è stato anche fatto il punto sull'intervento di Alessandria dove sono stati conclusi i quattro lotti di lavoro e allacciati più di 50 edifici che a regime dovrebbero essere 767
La centrale, inaugurata nell’aprile 2015, è in via Gandolfi ed è dotata delle migliori tecnologie disponibili. A oggi Egea ha concluso i quattro lotti di lavoro e allacciato più di 50 edifici, per un totale di oltre 4.000 clienti. Nelle vie interessate dai lavori di posa dei tubi, Alessandria Calore ha provveduto a effettuare i ripristini stradali e i lavori si sono conclusi alla fine di giugno”. Con l’obiettivo di estendere il teleriscaldamento nel resto del capoluogo, a fine 2016 l’associazione temporanea di imprese costituita da ‘Egea Produzioni e teleriscaldamento’ (Egea Pt) e Amag SpA, ha sottoscritto con il Comune di Alessandria una convenzione della durata di 45 anni per la realizzazione e gestione del sistema di teleriscaldamento in città. La nuova società creata ad hoc è ‘Telenergia Srl’. Il progetto prevede un investimento di oltre 90 milioni di euro e la realizzazione di due centrali indipendenti e alimentate in parte a gas naturale, che verrà acquistato da Amag attraverso l’azienda controllata Alegas e “in parte con il supporto di pompe di calore ed un impianto solare termico. Le energie rinnovabili saranno protagoniste per la produzione di calore necessario a riscaldare l’acqua per una rete di 60 chilometri complessivi. L’intero impianto – si legge sempre sul comunicato diffuso da Egea – sarà realizzato in sei anni a partire dall’ottenimento dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) da parte degli enti preposti. A regime dovrebbero essere teleriscaldati 767 edifici per una volumetria complessiva di 6,5 milioni di metri cubi”. Sempre in provincia, ad Acqui Terme, funziona dal 2009 la centrale di cogenerazione realizzata nella zona sud ovest della città termale, mentre a Valenza “il Gruppo Egea ha realizzato un impianto fotovoltaico di potenza pari a 367 kWp, collocato sulla copertura del centro espositivo cittadino”. Ovvero quell’Expo Piemonte che ancora oggi giace inutilizzato alle porte della città dell’oro. Sul polo fieristico ha poi progressivamente preso corpo l’ipotesi di un interessamento da parte del Gruppo Damiani.
Egea ha quasi raddoppiato l’utile netto rispetto all’esercizio precedente: 6,5 milioni di euro contro i 3,3 del 2015. Il valore della produzione è stato pari a 659 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quello del precedente bilancio. Gli investimenti hanno superato i 19 milioni, 52 milioni nell’arco dell’ultimo triennio. “Particolarmente significativo anche nel Bilancio di quest’anno – è stato rilevato durante l’assemblea dei soci – è il dato relativo al valore aggiunto distribuito da Egea, pari a 41,6 milioni di euro, cresciuto di oltre tre milioni rispetto all’anno precedente”. Oggi il Gruppo impiega 604 persone con una età media di 33 anni, e l’81 per cento sotto i 40 anni. La multiutility conta su oltre centomila clienti di luce elettrica e gas da tutta Italia, cui ogni settimana se ne aggiungono circa seicento. La rete commerciale raggiunge tutto il Nord Ovest con una prospettiva di espansione “che ha trovato terreno fertile anche in Sicilia”. Pier Paolo Carini, spiega così il successo del suo Gruppo: “L’ottimizzazione della struttura finanziaria che abbiamo avviato qualche anno fa ha dato i suoi frutti e ci ha permesso di ridurre i debiti, senza smettere di investire in infrastrutture sul territorio. La nostra competenza industriale e il forte radicamento territoriale sono il binomio su cui si basa il modello Egea e che stiamo esportando nel resto del Nord Ovest con progetti innovativi e capaci di migliorare la qualità della vita delle persone”.
Durante l’assemblea è stato presentato anche il Bilancio sociale 2016 del Gruppo. Il documento che analizza Egea dal punto di vista dei servizi erogati e degli effetti che questi determinano, in particolare a livello di ricchezza redistribuita sul territorio, è stato commentato da Cheo Condina, giornalista de ‘Il Sole 24 Ore’ che ha osservato come oggi la sfida vera sia quella di comprendere “come sarà il mondo dell’energia e delle multiutility tra dieci anni. Si fronteggiano due modelli: quello delle multiutility di piccole dimensioni, che gestiscono tutti i servizi sul territorio di riferimento, in cui il vero fattore competitivo è il grado di soddisfazione di clienti e stakeholder. Oppure quello di operatori con dimensioni medio-grandi, che crescono attraverso aggregazioni e competono su larga scala sulla produzione e vendita di elettricità e gas. È difficile dire quale modello possa risultare vincente, in quanto entrambi hanno dei punti deboli. Per certo, le multiutility non potranno limitarsi a vendere energia o gas, ma dovranno mettere il cliente nelle condizioni di usarli nel modo più efficiente, offrendo al contempo una serie di servizi smart annessi. Insomma, il cliente non è più soltanto un numero e con l’aumento della competizione (che crescerà ulteriormente nel 2019 con il passaggio al mercato libero) fidelizzarlo sarà cruciale. In questo – ha concluso Condina – credo che le utility più radicate sul territorio, come Egea, siano per certi versi in netto vantaggio”.