Benedicta, cento giovani voci per il ricordo di Pasolini
Torna per il dodicesimo anno consecutivo il "Concerto della Benedicta". Stavolta a esibirsi sarà una formazione composta di giovanissimi: in cento saliranno sul palco allestito tra i ruderi dell'ex abbazia benedettina. Sarà inaugurata anche una installazione artistica di Letizia Battaglia dedicata a Pierpaolo Pasolini
Torna per il dodicesimo anno consecutivo il "Concerto della Benedicta". Stavolta a esibirsi sarà una formazione composta di giovanissimi: in cento saliranno sul palco allestito tra i ruderi dell'ex abbazia benedettina. Sarà inaugurata anche una installazione artistica di Letizia Battaglia dedicata a Pierpaolo Pasolini
Non è la prima volta che dei giovanissimi si esibiscono là dove un tempo sorgeva un’antica abbazia benedettina, ma mai sono stati così numerosi. I ragazzi fanno parte dell’orchestra della scuola Pascoli di Valenza, nata grazie ai docenti Gisella Boero (violino), Rodolfo Matulich (pianoforte), Gianni Robotti (clarinetto), Marco Romanelli (chitarra) e al preside Maurizio Carandini.
Il programma prevede l’inno di Mameli, Katyusha (Fischia il vento), l’inno alla gioia di Beethoven, Bella Ciao, Here’s to you di Morricone, Linda Rosa di Gadù, La pace si può di Sacco e Siamo i ribelli della montagna di Cini.
In occasione del concerto verrà anche inaugurata l’installazione artistica per la Benedicta di Letizia Battaglia, un pannello di 100 x 140 centimetri posizionato sul muro laterale della Cappelletta, che riproduce una sua foto di Pierpaolo Pasolini scattata nel dicembre del 1972, in cui è inserita una frase che lo stesso Pasolini disse a Furio Colombo poche ore prima di essere ucciso: «I pochi che hanno fatto la storia sono quelli che hanno detto di no».
Il lavoro di Letizia Battaglia si distingue per l’appassionato impegno sociale e politico. Per trent’anni ha fotografato la sua terra, la Sicilia, con immagini in bianco e nero crude e dolorose, denunciando l’attività mafiosa con reportage coraggiosi e incisivi per il quotidiano “L’Ora” di Palermo. È riconosciuta come una delle figure più importanti della fotografia contemporanea, per il valore civile ed etico da lei attribuito al fare fotografia.