Echos, quando la musica è sinonimo di scoperta del territorio
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Echos, quando la musica è sinonimo di scoperta del territorio

Dal 29 aprile al 4 giugno andrà in scena l'edizione numero 19 del festival internazionale, diretto da Sergio Marchegiani, che finora ha toccato 67 luoghi d'arte da salvare in 32 Comuni della provincia, contribuendo a valorizzare luoghi d'arte dimenticati

Dal 29 aprile al 4 giugno andrà in scena l'edizione numero 19 del festival internazionale, diretto da Sergio Marchegiani, che finora ha toccato 67 luoghi d'arte da salvare in 32 Comuni della provincia, contribuendo a valorizzare luoghi d'arte dimenticati

CULTURA E SPETTACOLO – Echos, il festival internazionale di musica, prepara il ventennale con l’edizione numero 19 della manifestazione che si annuncia più ricca di concerti (saranno 15 contro i 13 dello scorso anno) e di novità (come il doppio evento conclusivo in programma a Volpedo), ma senza dimenticare mai lo spirito originale di una proposta musicale che fin dall’esordio, nel 1999 con soli quattro concerti iniziali, ha puntato sul valore aggiunto del decentramento culturale. Ideato da Sergio Marchegiani, musicista alessandrino, il festival ha toccato 67 luoghi d’arte in 32 Comuni della provincia. Ha contribuito a fare riscoprire gioielli architettonici del territorio e ha segnalato e raccontato 16 ‘luoghi da salvare’ sui quali si è riacceso l’interesse della comunità, favorendo il progressivo recupero. È il caso, per esempio, della chiesa di Santa Maria e San Dalmazzo di Masio le cui radici risalgono all’epoca romanica. Tesoro artistico segnalato da Echos nel 2003, è stato recuperato “grazie al lavoro e alla passione di tante persone e grazie al sostegno di enti, fondazioni e associazioni” come sottolinea Sergio Marchegiani che è il direttore artistico della manifestazione.

Quest’anno il festival apre con il concerto del 29 aprile a Valenza (ore 21,15) che vedrà protagonista la Filarmonica del Teatro Regio di Torino e il violinista Sergey Galaktionov. Sarà l’unico evento a pagamento, biglietto a 10 euro, perché il ricavato sarà interamente devoluto all’Uspidalì di Valenza. Gli altri concerto sono come sempre a ingresso libero e per diversi appuntamenti sono previste iniziative collaterali come visite guidate ai luoghi che ospitano il concerto, oppure degustazioni di vini e prodotti tipici. L’ultimo concerto, il 4 giugno a Volpedo, sarà il 250° del festival e rappresenta “un traguardo in cui pochi hanno creduto, insieme a me, quando è iniziato questo cammino musicale e culturale” commenta ancora l’ideatore della manifestazione. Che oggi, a distanza di quasi 20 anni dal primo concerto arriva anche sul canale 138 Classica Hd di Sky, dove andranno in onda 24 passaggi dello spot, curato da Giulia Sirolli, di presentazione di Echos 2017.

I luoghi dal salvare, la progressiva collaborazione con il pubblico e il privato (Regione, Fondazione Crt, Fondazione Cra, Provincia, Camera di commercio, aziende del territorio), il patrocinio della Commissione Europea e Cni per l’Unesco, fino al fronte internazionale sono gli altri capitoli del Festival che ha davvero proiettato nel mondo la terra da cui proviene. Nel maggio del 2014, il nome di Echos arriva in uno dei templi della musica occidentale: la casa natale di Ludwig van Beethoven e nel giugno del 2015 è la volta della Sala Grande del Konzerthaus di Berlino per un concerto sui assistono oltre 1.200 spettatori. Il mese di marzo dello scorso anno ha visto la manifestazione approdare nella sala da concerto più importante d’America e tra le più prestigiose al mondo: la Carnegie Hall di New York. E così Echos, che ha portato il nome di Alessandria nelle più prestigiose sale musicali del mondo e alcuni dei più grandi musicisti internazionali nei luoghi più piccoli e quasi dimenticati dell’Alessandrino, prepara il ventennale abbinando sempre novità a novità. Il 2 giugno a Voltaggio, in occasione del concerto, l’associazione L’Arcangelo conferirà a Fulvio Cervini e Carla Enrica Spantigati, autori del catalogo della Pinacoteca, il titolo di socio onorario, un riconoscimento al quale ha contribuito anche l’attività del festival che ha organizzato per sette anni un concerto nel complesso che ospita la chiesa, il convento e la Quadreria. E poi il 4 giugno a Volpedo, oltre al concerto dedicato alla ‘Integrale delle sonate e partite per violino solo di J.S. Bach’ con il violinista Francesco Manara, è anche prevista la visita guidata dallo studio – museo di Giuseppe Pellizza che ospita ‘Il ponte’, uno dei capolavori ritrovati dell’autore del Quarto Stato che è stato acquisito grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. 

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