Arriva il giorno di Bulgari. Babin: ‘L’orafo è un artista contemporaneo’
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Arriva il giorno di Bulgari. Babin: ‘L’orafo è un artista contemporaneo’

Domani mattina a Valenza si alza il sipario sull'insediamento in Strada Pontecurone, già operativo da qualche tempo. L'amministratore delegato della società spiega le ragioni che hanno portato alla realizzazione "della più grande manifattura di gioielli in Europa"

Domani mattina a Valenza si alza il sipario sull'insediamento in Strada Pontecurone, già operativo da qualche tempo. L'amministratore delegato della società spiega le ragioni che hanno portato alla realizzazione "della più grande manifattura di gioielli in Europa"

ECONOMIA E LAVORO – Arriva il giorno di Bulgari con la presentazione ufficiale del nuovo stabilimento in Strada Pontecurone, proprio di fronte all’ormai pressoché del tutto dimenticato ExpoPiemonte, che segna una svolta importante per l’intero Distretto dell’oro e del gioiello di Valenza. Un insediamento, quello del marchio del gruppo internazionale francese Lvmh (sede a Parigi, fra i marchi di proprietà c’è anche quello di Bulgari), che ha fatto discutere fin dall’esordio dei primi progetti di massima rispetto a un’opera destinata a pesare in modo significativo sul tessuto valenzano sia sotto l’aspetto occupazionale (circa trecento nuove assunzioni), sia rispetto a quello formativo, oltre alla rete dell’indotto, peraltro già presente da anni visto che molte aziende di prestigio di Valenza hanno lavorato per lungo tempo per Bulgari, ancora prima che lo storico marchio fosse al centro dei radicali cambiamenti societari. Il complesso, già operativo, comprende tutte le attività, da quelle produttive a quelle amministrative ed è composto da due edifici che rispecchiano la tradizione, con la Cascina dell’Orefice e l’innovazione con la nuova ala interamente rivestita in vetro e un edificio caratterizzato da una corte interna che ricorda quelle di un tempo. Il progetto è stato messo a punto dallo studio di architettura Open Project, mentre per la realizzazione dell’intera struttura sono state utilizzate tecnologie innovative e materiali a basso impatto ambientale. Sul sito sono state riunite, fra l’altro, le attività prima svolte negli stabilimenti di Valenza e Solonghello che già facevano capo al gruppo.

Appuntamento venerdì, alle 10.30, per la presentazione dell’insediamento. Prevista la presenza di Sergio Chiamparino e Gianna Pentenero, presidente della giunta regionale e assessore al Lavoro, istruzione e formazione professionale, oltre che degli amministratori locali (a partire dal sindaco di Valenza, Gianluca Barbero) e di tutti gli operatori e associazioni del settore, compreso il gruppo delle Aziende orafe valenzane di Confindustria Alessandria, e addetti ai lavori che negli ultimi tempi hanno plaudito, ma anche criticato l’arrivo del colosso del lusso. La ‘Manifattura Bulgari’ si distingue per la struttura e la linea industriale d’avanguardia che ha l’obiettivo “di razionalizzare i processi e di creare un centro di eccellenza che comprende tutte le fasi del processo produttivo, dai prototipi alla realizzazione di gioielleria di collezione a complessità crescente”, come era stato spiegato durante la presentazione del progetto avvenuta a Valenza. “Questo – aveva affermato Jean Christophe Babin, amministratore delegato di Bulgari – è un progetto nato nel 2013 che traduce in un atto concreto l’investimento del gruppo nell’arte manifatturiera italiana e nella creazione della più grande manifattura di gioielli in Europa. Il sito valenzano si inserisce in una rete produttiva che si sviluppa dove c’è know how e capacità tecnica. Valenza si aggiunge al laboratorio di Alta Gioielleria a Roma, alla Manifattura accessori a Firenze, ai laboratori di sviluppo dei meccanismi e assemblaggio degli orologi in Svizzera. La sfida di ogni giorno è mantenere altissima la qualità”. Jean Christophe Babin è arrivato in Bulgari dopo una esperienza in Tag Heuer (orologi di lusso) durata tredici anni. E oggi, come ha scritto sulle pagine del Corriere della Sera, in Bulgari cerca “giovani dalle mani intelligenti che sappiano non solo amare, ma anche proiettare nel futuro un mestiere che è fatto di pazienza e dedizione e anche di creatività e di passione. Un orafo è un artista contemporaneo: una persona che usa una tecnica antica per proporre soluzioni nuove”.
 

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