L’export cala, ma intanto arriva il ‘Jewellery Export Lab’
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L’export cala, ma intanto arriva il ‘Jewellery Export Lab’

Il rapporto UnionCamere sul 2016 evidenzia una contrazione, anche se il Piemonte occupa ancora il quarto posto a livello nazionale. Il ruolo del Distretto valenzano

Il rapporto UnionCamere sul 2016 evidenzia una contrazione, anche se il Piemonte occupa ancora il quarto posto a livello nazionale. Il ruolo del Distretto valenzano

ECONOMIA E LAVORO – Piemonte in controtendenza con un export in calo, ma che riesce a tenere sui mercati e che può contare su valori aggiunti come il Distretto orafo valenzano che ha sempre permesso alla provincia alessandrina di rimanere ai vertici della classifica per le esportazioni. In una economia globale però aumentano i rischi di contraccolpi legati anche minime variazioni, come emerge dalla ricerca di UnionCamere Piemonte che ha diffuso a inizio settimana il report sull’export nel 2016 che si è attestato sui 44,4 miliardi di euro, registrando una contrazione del 3 per cento rispetto al 2015. “Il saldo della bilancia commerciale, pari a 13,8 miliardi di euro, permane, dunque, di segno positivo, sebbene in diminuzione rispetto all’anno precedente, quando raggiungeva i 16,1 miliardi” si legge su una nota di UnionCamere Piemonte. Il risultato evidenziato dal Piemonte l’anno scorso “è apparso in controtendenza rispetto a quello medio nazionale. Le esportazioni italiane hanno registrato, infatti, una crescita dell’1,2 per cento rispetto all’anno precedente. Tra le principiali regioni esportatrici – evidenzia il rapporto – la performance migliore è stata realizzata dall’Emilia Romagna (+1,5 per cento), seguita dal Veneto (+1,3 per cento), dalla Lombardia (+0,8 per cento) e dalla Toscana (+0,6 per cento)”. Il Piemonte ha evidenziato il risultato peggiore, “pur confermandosi la quarta regione esportatrice”, con una quota del 10,7 per cento delle esportazioni complessive nazionali, “dato in diminuzione rispetto al 2015 (11,1 per cento) e identico a quello registrato nel 2014 (10,7 per cento). Analizzando la destinazione delle vendite piemontesi oltre confine si osserva come “il principale bacino di riferimento risulti, anche nel 2016, l’Ue 28, verso cui è diretto il 57,5 per cento dell’export regionale, contro il 42,5 per cento destinato ai mercati extra-Ue 28. Va evidenziato come, nel 2016, il peso dei mercati comunitari si sia nuovamente rafforzato, dopo anni di calo (era il 54,6 per cento nel 2015), a fronte di una diminuzione del peso esercitato dai Paesi extra-Ue (era il 45,4 per cento nel 2015)”. Nonostante la contrazione “che ha evidenziato il risultato peggiore tra le principiali regioni esportatrici, il Piemonte si conferma la quarta regione come posizione, con una quota del 10,7 per cento delle esportazioni complessive nazionali” commenta Ferruccio Dardanello, presidente regionale di UnionCamere.

In questo quadro si inserisce il Distretto orafo di Valenza che a sua volta si incastona nel settore dell’export che vale oltre sei miliardi di euro e registra un saldo commerciale tra i primi del manifatturiero. Ed è su queste basi che Agenzia Ice e Confindustria Federorafi lanciano il progetto Jewellery Export Lab, un percorso “Tailor made” di supporto alle aziende del settore orafo/argentiero, con incontri specifici ed assistenza personalizzata, finalizzato ad accrescere le capacità di penetrare e consolidare i mercati esteri da parte delle aziende orafe. Il programma è strutturato ad hoc sulle esigenze delle aziende orafe e presenta un approccio originale ed innovativo: si articola in un audit iniziale di preselezione per una migliore conoscenza dell’azienda, seguito da sei giornate di training frontale replicato su quattro sedi nei principali distretti orafi (Valenza, Arezzo, Marcianise/Campania e Vicenza) per concludersi con una fase di coaching individuali presso le aziende. L’evento in provincia si svolgerà a Confindustria Alessandria il 12, 13, 19, 20, 26 e 27 giugno. Spiega Ivana Ciabatti, presidente Federorafi: “L’Agenzia Ice ha creduto insieme a noi a questo progetto, investendo tempo e risorse. Come presidente sono orgogliosa di poter proporre ai miei colleghi un programma strategico con degli obiettivi precisi, con uno sviluppo imprenditoriale e con la volontà unanime di misurarne i risultati. Il coinvolgimento diretto dei territori con la collaborazione di Confindustria Toscana Sud, Il Tarì di Marcianise, Confindustria Alessandria e Confindustria Vicenza, è l’ulteriore dimostrazione dell’importanza del fare sistema lungo l’intera filiera”. 

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