Il Distretto del lusso ora ‘zoppica’
Il Monitor dei Distretti del Piemonte, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di IntesSanpaolo, rileva un andamento contrastante. Le previsioni internazionali per il 2017 sono invece incoraggianti
Il Monitor dei Distretti del Piemonte, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di IntesSanpaolo, rileva un andamento contrastante. Le previsioni internazionali per il 2017 sono invece incoraggianti
Un dato globale, ancora, per comprendere meglio il contesto dell’andamento del distretto valenzano. Francia, Germania, Stati Uniti e Australia sono i mercati in cui più è cresciuto in valori assoluti l’export dei distretti piemontesi. In Francia sono aumentate principalmente le esportazioni di dolci di Alba e Cuneo (+19,7 milioni di euro) e oreficeria di Valenza (+17,8 milioni di euro). In Germania sono stati significativi gli aumenti di esportazioni da parte del distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinesi (+12,3 milioni di euro) e di Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+9,8 milioni di euro). Anche le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate, grazie soprattutto ai Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+7,7 milioni di euro). Anche l’Australia si colloca tra i mercati in cui l’export dei distretti piemontesi è cresciuto di più: in particolare si segnala l’aumento di 4,3 milioni di euro di esportazioni del distretto dei dolci di Alba e Cuneo.
Non manca una indicazione per il 2017. “Gli ultimi indicatori congiunturali disponibili – si legge sulla relazione che accompagna l’indagine – segnalano una generalizzata accelerazione della produzione manifatturiera e dei servizi, soprattutto in Europa, negli Stati Uniti e nell’area asiatica. Il mercato europeo dovrebbe continuare a offrire un contributo lievemente positivo alla crescita delle esportazioni distrettuali. I mercati extra-europei torneranno a essere trainanti nel corso del 2017. In particolare, gli Stati Uniti potranno dare una spinta all’export distrettuale. La ripresa delle quotazioni delle materie prime sta poi riportando su un sentiero di crescita molte economie emergenti, Russia in testa”.
In questo quadro non confortano i risultati per il distretto orafo, peraltro previsti in buona misura, della recente mostra di Vicenza. Le cose non sono andate bene, a parte le naturali eccezioni, un po’ a causa delle difficoltà internazionali e di alcuni mercati particolarmente volubili, e un po’ perché la formula fieristica è quasi priva di efficacia reale. Lo dimostra il numero non certo alto di imprese valenzane che hanno scelto di partecipare, le previsioni di adesione all’evento di Basilea (in tre anni la fiera internazionale più importante è praticamente crollata) e l’andamento del mercato italiano ancora quasi del tutto fermo. In questo quadro procede quasi del tutto in solitaria l’insediamento di Bulgari. Operativo pressoché a regime, sta ancora assumendo personale specializzato.