La scuola materna della discordia
Il caso della 'Rota' infiamma la politica e alimenta lo scontro con il sindacato. Il Comune vuole chiudere, riorganizzando il servizio. Il M5S attacca a testa bassa, mentre Cgil, Cisl, Uil e Csa Funzione pubblica non condividono e chiedono a chi giova tutto questo?
Il caso della 'Rota' infiamma la politica e alimenta lo scontro con il sindacato. Il Comune vuole chiudere, riorganizzando il servizio. Il M5S attacca a testa bassa, mentre Cgil, Cisl, Uil e Csa Funzione pubblica non condividono e chiedono a chi giova tutto questo?
il risultato non è, dal punto di vista dell’amministrazione comunale, molto positivo visto che Cgil, Cisl, Uil e Csa Funzione pubblica, insieme alla rsu (rappresentanza sindacale unitaria), “non condividono – si legge su un comunicato diffuso al termine della riunione – la scelta politica dell’amministrazione comunale di Valenza che prevede la chiusura della scuola materna Rota di Valenza. Non si può definire ‘statalizzazione’, l’effettiva chiusura di un servizio pubblico. L’amministrazione deve farsi carico nella piena responsabilità verso la cittadinanza valenzana e in questo caso, verso i piccoli utenti e i genitori che, a suo tempo scelsero la scuola materna Rota. Le conseguenze saranno l’interruzione a metà del percorso formativo e il fatto che i piccoli utenti si dovranno sparpagliare nelle strutture valenzane a disposizione, non esclusivamente statali ma, per il diritto inoppugnabile di libera scelta delle famiglie, potranno rivolgersi anche a strutture private esistenti”. Per i sindacati della Funzione pubblica, la diminuzione delle nascite e il futuro decremento delle iscrizioni “non sembra un’argomentazione sufficiente a giustificare una chiusura immediata di questo servizio. Abbiamo detto al sindaco che a nostro parere sarebbe meglio procedere gradualmente, chiudendo le iscrizioni per il prossimo anno scolastico, ma portando a compimento il percorso formativo dei piccoli utenti che già sono inseriti nella scuola materna Rota. Questa soluzione consentirebbe anche una più ragionevole e graduale soluzione per i dipendenti comunali che gestiscono il servizio con diversi ruoli e mansioni, per i quali, a onor del vero, è stato garantito il posto di lavoro all’interno degli altri servizi educativi”.
Non manca una riflessione rispetto a recenti scelte nazionali. “In questi giorni il Governo ha previsto, a partire dagli asili nido, la costituzione di fondi pubblici per le pari opportunità dell’infanzia dagli zero ai sei anni di vita”. Duro il commento finale. “Questo sistema integrato, che vede così coinvolti in prima persona gli enti locali, gestori sul territorio degli asili nido e delle scuole materne, sarà finanziato dal Governo con un fondo annuale di 229 milioni di euro a cui potranno accedere i comuni che aderiranno a tale percorso innovativo. Sorge allora spontaneo chiedersi perché Valenza, che dispone già di un asilo nido e di una scuola materna al Rota, proceda verso la chiusura. È davvero così determinante la legge dei numeri? È davvero così significativo il risparmio che si paventa con la chiusura di questo servizio? A chi serve realmente”?Sullo sfondo restano le parole di Costanza Zavanone, vicesindaco, che la scorsa settimana ha dichiarato che lo spazio della scuola materna “non andrà perso perché sarà a disposizione di un asilo nido che continua a funzionare”. E che “la sezione della scuola materna Rota chiuderà come sta succedendo in quasi tutti i Comuni d’Italia”.