I diamanti brillano, ma meno del passato
Come è cambiato il mercato nell'analisi di Marco Borsalino, titolare dell'omonima che vende solo a Valenza. I clienti chiedono un pezzo specifico, oppure hanno una precisa somma a disposizione
Come è cambiato il mercato nell'analisi di Marco Borsalino, titolare dell'omonima che vende solo a Valenza. ?I clienti chiedono un pezzo specifico, oppure hanno una precisa somma a disposizione?
Semplice, ma non facile quando si parla di diamanti. Innanzitutto per la caratteristica di ogni singola pietra che se all’occhio di un inesperto sembra una uguale all’altra e si nota solo lo straordinario gioco di luce, in realtà sono caratterizzate da profonde differenze. Per esempio, se un cliente chiede una pietra da un carato può pagare da 4.500 a 11.000 dollari unicamente in base al colore. Le oscillazioni sono molto ampie in base alle caratteristiche di ogni singolo diamante. Ma come si giudica? Marco Borsalino risponde, anche in questo caso, con la massima semplicità: bastano l’occhio e una lente. “Niente tecnologia” aggiunge. Giustamente orgoglioso di una professionalità maturata nei decenni. Una esperienza che oggi gli fa dire che proprio alla luce dell’evoluzione dei mercati e dei cambiamenti economici, le fiere “non sono più strumenti utili”. Una frase che deve fare riflettere in una Valenza reduce dal dibattito, acceso, sulla decisione di non svolgere la fiera del gioiello e di rivedere lo stesso impianto organizzativo durante la progettazione del futuro evento espositivo.
Inevitabile la domanda sul mercato del lusso. “Fino all’anno scorso siamo cresciuti, quest’anno invece c’è stato un rallentamento” risponde Borsalino. L’azienda vende solo a Valenza e nella frase suona un campanello di allarme. “Noi – dice – compriamo il tagliato. Il cliente viene da noi sulla base unicamente di due condizioni: ha bisogno di un pezzo specifico, oppure ha una somma a disposizione e con quella acquista i diamanti. Da questo punto di vista la pietra ha una flessibilità maggiore rispetto all’oro”.
I diamanti trattati da Marco Borsalino, tranne quelli molto piccoli, sono tutti certificati. Borsalino spiega tranquillamente che “non conosce” il mercato del grezzo. Lui da anni e anni acquista sui due mercati oggi riconosciuti: Anversa e Bombay. Il mercato di Israele che per decenni è stato uno dei perni dell’economia dei diamanti, ha ceduto progressivamente il passo all’India. “Sono cresciuti tantissimo e ora si stanno gradatamente spostando dal loro Paese proprio ad Anversa per entrare in profondità sul mercato europeo”.