Aldo Mondino: postmoderno e molto altro
A Genova una grande mostra dellartista vissuto ad Altavilla Monferrato uno dei protagonisti dellarte del secondo 900 italiano, che ha attraversato e interpretato con il suo segno/gesto inconfondibile, affacciandosi anche sul terzo millennio con immutato spirito critico e rinnovata ironia
A Genova una grande mostra dellartista vissuto ad Altavilla Monferrato uno dei protagonisti dellarte del secondo 900 italiano, che ha attraversato e interpretato con il suo segno/gesto inconfondibile, affacciandosi anche sul terzo millennio con immutato spirito critico e rinnovata ironia
Aldo Mondino è stato uno dei protagonisti dell’arte del secondo ‘900 italiano, che ha attraversato e interpretato con il suo segno/gesto inconfondibile, affacciandosi anche sul terzo millennio con immutato spirito critico e rinnovata ironia. Il termine eclettismo con cui viene spesso rubricata l’intero arco del suo lavoro fa perno, riduttivamente, sulle tecniche molteplici e sugli innumerevoli e inconsueti materiali da lui impiegati, ma non dice che un aspetto del suo interessantissimo lavoro e della sua personalità da ricondurre, a ben vedere, a una ricerca sul rapporto tra lingua e linguaggi, a una sperimentazione volta a far coincidere, e anzi a far vibrare, nel prodotto finale l’idea, scaturita nel magico momento dell’intuizione iniziale.
A questo procedimento creativo si collega la passione di Mondino per i giochi di parole, gli artifici retorici e i calembour efficacissimi nel rendere quel momento iniziale, mutuati sia dalla lezione dadaista, sia dalla cultura yiddish alla quale Mondino si avvicina dopo aver riscoperto le proprie radici ebraiche, ma in sé connaturati alla sua folgorante talento “prismatico” capace di cogliere le molteplici sfaccettature del reale.
Il Museo di Villa Croce presenta la prima produzione di Aldo Mondino concentrandosi sulle straordinarie installazioni ambientali dell’artista, sulle opere di matrice Pop (presentati alla Biennale di Venezia del 1964) e sui lavori creati con il cioccolato e le caramelle in risposta alle ricerche dell’Arte Povera. Palazzo della Meridiana, invece, presenta importanti cicli pittorici legati alla sua fase più matura, opere nate dai suoi viaggi nel bacino del Mediterraneo, opere come i “dervisci” che, catturati nel loro roteare mistico, gli valsero numerosi riconoscimenti e un padiglione monografico alla Biennale di Venezia del 1993. La mostra, inoltre si arricchisce di sei interventi monumentali installati in alcune delle più importanti istituzioni museali genovesi: la Casa di Colombo, Palazzo Ducale, i saloni da ballo dei Palazzi di Strada Nuova; le terrazze di Palazzo Reale, le sale dell’Acquario, fino all’atrio liberty di Palazzo della Meridiana.
Aldo Mondino era nato a Torino nel 1938, dove è morto nel 2005. Nel 1959 si trasferisce a Parigi, dove frequenta l’atelier di William Heyter e l’Ecole du Louvre. Si iscrive al corso di mosaico dell’Accademia di Belle Arti con Gino Severini. Nel 1960, rientrato in Italia, inizia la sua attività espositiva alla Galleria L’Immagine di Torino (1961) e alla Galleria Alfa di Venezia (1962). L’incontro con Gian Enzo Sperone, direttore della Galleria Il Punto, diventa fondamentale per la sua carriera artistica, con un sodalizio lungo una vita. Importanti personali vengono presentate anche presso la Galleria Stein di Torino, lo Studio Marconi di Milano, la Galleria La Salita di Roma, la Galleria Paludetto di Torino. Tra le principali mostre si ricordano le tre partecipazioni alle Biennali di Venezia del 1964, 1976 e del 1993, le personali al Museum für Moderne Kunst – Palais Lichtenstein di Vienna (1991), al Suthanamet Museo Topkapi di Istanbul (1992, 1996), al Museo Ebraico di Bologna (1995), alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Trento (2000), Aldologica alla Loggetta Lombardesca di Ravenna (2003); alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di San Marino (2007); a Palazzo del Monferrato e Palazzo Cuttica di Alessandria (2008); Aldo Mondino Scultore a Pietrasanta (2010); alla Fondazione Mudima di Milano (2013) e alla recente mostra collettiva One Torino. Shit and Die, Torino, 2014.
Le sue opere appartengono alle collezioni permanenti di molti musei italiani e internazionali, oltre ad arricchire numerose collezioni private.
La mostra di Genova resterà aperta fino al 27 novembre. Qui tutte le informazioni